lunedì 30 settembre 2024


05/04/2011 13:51:35 - Manduria - Attualità

Il commento alle ultime novità di questi giorni

 
Dopo il tranquillo week-end di protesta, si fa per dire, di associazioni pro migranti, Sinistra critica, e Rifondazione Comunista, a sostegno della libertà dei tunisini rinchiusi nelle tendopoli posta tra Manduria ed Oria, notte all’addiaccio per quelli che non si sa ormai quanti sono, superstiti della fuga da Alcatraz di massa, conseguente alla protesta del corteo peraltro non autorizzato.
Una sorta di Rivoluzione Francese dei tempi nostri in nome della libertà, che apre i cancelli, e le protezioni fatte per permetterne l’allontanamento, al migliaio e passa si clandestini in attesa di giudizio che per oltre dieci giorni hanno fatto tappa, è il caso di dirlo, dalle nostre parti in attesa di partire per la Francia ed oltre.
Ciò che resta del nutrito gruppo di Tunisini tenuto a bada per il rimpatrio, ha dormito liberamente nei terreni circostanti la struttura, divenuta il cimitero del far west di un lungo mezzogiorno di fuoco all’insegna del tira e molla tra forze di polizia, compagini politiche con ospitate d’eccellenza, vertici - breefing di personalità illustri, volontari, proteste dei paesi limitrofi e l’opinione pubblica a metà tra libertà ai tunisini e mamma li profughi.
Insomma una bagnacauda di emozioni e opinioni contrastanti nel quadrilatero Tunisia, Lampedusa, Manduria, Taranto, all’interno di pullman con il loro carico di merce umana in una discarica posta a uguale distanza tra due centri abitati, per permettere il naturale defluire degli immigrati, liberi dal retro della tendopoli, almeno quanto compressi all'entrata, presidiata dalle forze dell'ordine in stato d'assedio continuo, fiaccati dalle proteste di cittadini, intenti a contenere le rivolte interne dei Tunisini reclusi nella tendopoli.
Intorno, nella globalizzazione del dramma collettivo di questi giorni, ciò che rimane di una società messa a soqquadro dalla Vandea dei profughi: Lampedusa che si rimette a nuovo per i turisti, i profughi da bandiera bianca alla ricerca del tir perduto che li conduca verso le terre per le quali sono fuggiti dalla Tunisia, Manduria che innesta qualche volto chiaramente straniero scorto qua e là che si mescola sperando forse di passare inosservato, a presenze di etnie già consolidate del nostro tessuto sociale, in stand by prima di una risoluzione definitiva la suo problema.
Per non parlare delle tende blu, full booked per il nuovo arrivo di massa previsto a giorni, scongiuri a parte naturalmente, qualche ospitata di Berlusconi che rispolvera la vecchia patacca del premio Nobel che dai pugliesi passa e spetta di diritto ora a Lampedusa, e la massa di materassi e corredo incluso nell'offerta turistica, da rimuovere dai campi prima delle denunce dei proprietari. Insomma la barzelletta che da questi giorni ha fatto ridere e sorridere per i paradossi, forse al suo compimento.
Ma abbiamo veramente fatto la parte del paese accogliente che ci proponevamo di essere per non fare la figura dei razzisti by France, o siamo stati i millantatori di un'accoglienza che non ci ha riscattati nel dovere dell’ospitalità agli occhi del mondo per l'improbabile organizzazione a prova di fuga?
I Tunisini alla fine hanno avuto la meglio, di passaggio o meno per Manduria, hanno vinto loro. Spalancati i cancelli un altro destino, un sogno, o una nuova fregatura: chissà ...
 
Mimmo Palummieri










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