lunedì 23 settembre 2024


06/04/2011 10:46:37 - Manduria - Politica

Presenti l’on. Bonelli e il prof. Venosi

 
Un nuovo soggetto politico che, superando le forti contrapposizioni ideologiche in cui ristagna la politica attuale, sappia riunire le migliori esperienze, associazioni, movimenti, intelligenze ad un impegno collettivo che persegua la difesa dell’ambiente.
E’ la proposta rilanciata nei giorni scorsi a Manduria durante la riunione di un
tavolo territoriale per una costituente ecologista, civica e democratica, serata che i promotori hanno voluto denominare “Io cambio”. All’appello hanno risposto l’on. Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, il prof. Erasmo Venosi, docente di Fisica Nucleare presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma, Fabio Millarte, presidente del WWF della provincia di Taranto (promotore, insieme con i Verdi, dell’iniziativa), Saverio De Florio, presidente dell’Associazione Malati Cronici Immunitari, Daniela Spera, presidente dell’associazione “Legamjonici”, Patrizio Mazza, onco-ematologo presso l’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
In una sala gremita di gente, alla presenza di numerose associazioni ambientaliste e di categoria, i relatori hanno affrontato tematiche specifiche riguardanti la salvaguardia del nostro territorio, “sempre più minacciato dalla presenza e dalla cattiva gestione di discariche, inceneritori a cui si aggiungono i danni ormai decennali procurati dallo stabilimento ILVA”.
Il prof. Venosi, in particolare, ha ribadito l’inutilità e la pericolosità delle centrali nucleari, inadatte a soddisfare a medio e a lungo termine il fabbisogno energetico, segnalando, altresì, l’impegno profuso dalla ricerca nel valorizzare le risorse energetiche rinnovabili.
L’on. Angelo Bonelli ha invece rimarcato l’esigenza della creazione di un nuovo soggetto politico che punti alla difesa dell’ambiente, alla difesa dell’istruzione pubblica, alla produzione della cultura, alla lotta ai cambiamenti climatici, attraverso l’identificazione di un nuovo modello di economia sostenibile e di consumo ecocompatibile, alla valorizzazione della sanità e della ricerca, alla difesa del diritto ad una gestione democratica delle risorse e dell’acqua come bene pubblico, alla lotta al nucleare a favore della green economy, dell’etica e della legalità, della tutela dell’agricoltura e della biodiversità.
«Da qui la necessità di cambiare l’atteggiamento individuale verso l’ambiente, sentito troppo spesso un problema a latere, e non, come dovrebbe essere, un fondamentale requisito su cui improntare le strategie migliori per il risanamento strutturale della società, a beneficio nostro e delle future generazioni».










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