lunedì 30 settembre 2024
Il comunicato: «Ingenerose le critiche rivolte al Questore»
«L’emergenza profughi è entrata in una fase di.jpg)
relativa tranquillità, almeno sino a questo momento, ma proprio la presenza di una pausa, rende necessarie alcune riflessioni sulla gestione della stessa emergenza e sui risultati ottenuti.
relativa tranquillità, almeno sino a questo momento, ma proprio la presenza di una pausa, rende necessarie alcune riflessioni sulla gestione della stessa emergenza e sui risultati ottenuti. Non sono mancate critiche fatte allo stesso Questore, Dr. Giuseppe Enzo MANGINI, attraverso gli organi di stampa che questa organizzazione sindacale considera oltremodo ingenerosi non per puro spirito di corpo, ma proprio riflettendo sull’impegno assunto dallo stesso questore 24 ore su 24, insieme a tutti i funzionari, al personale della Polizia di Stato di tutte le specialità, dei Commissariati Distaccati e delle altre Forze di Polizia ed a quanti a vario titolo hanno operato nei giorni più difficili in situazioni di vera criticità presso il campo base.
Una grande concertazione che si è resa visibile alla città anche in occasione della “invasione” dei profughi alla stazione ferroviaria di Taranto, dove le forze in campo hanno dovuto lavorare non poco per evitare che la situazione degenerasse, segno tangibile di professionalità, preparazione e consapevolezza delle circostanze. Riteniamo pertanto ingrati gli attacchi che pure sono stati indirizzati al questore e al prefetto, accusati di non aver saputo gestire opportunamente la questione profughi.
La UIL-POLIZIA, come sindacato di categoria, vuole così esprimere una grande solidarietà ai colleghi tutti che hanno lavorato e continuano a farlo senza sosta e senza risparmiare energie e che in una situazione difficile hanno anche saputo infondere un sentimento di solidarietà e calore umano nei confronti degli stessi profughi.
E per ultimo, non si può tacere riguardo al forte, paziente, sentimento di sostegno e all’atavica inclinazione all’ospitalità del popolo manduriano e della comunità tutta della provincia jonica nei confronti di questi portatori, per un verso o per un altro, di disperazione umana. E ciò, nonostante gli innegabili inconvenienti che questa ‘convivenza forzata’ sul territorio sta sicuramente comportando».
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