lunedì 30 settembre 2024


08/04/2011 07:19:59 - Manduria - Attualità

Intanto il Consiglio Comunale si spacca ancora: che brutta immagine di Manduria…

 
Paolo Tommasino ha annunciato, ieri sera, il ritiro delle dimissioni. A distanza di poco più di una settimana, dalla capitale (dove si trovava anche quando maturò la convinzione di rimettere il proprio mandato in forma di protesta per l’imminente arrivo alla tendopoli manduriana di altri profughi, nonostante le rassicurazioni fornite dal sottosegretario Mantovano), il sindaco ha deciso di ritornare sui propri passi.
«Dopo lo straordinario gesto del Presidente del Consiglio Berlusconi, che con grande semplicità e vicinanza mi ha voluto esprimere il proprio dispiacere per i disagi che erano derivati al nostro territorio, dopo il suo impegno a garantire un immediato ridimensionamento della tendopoli di Manduria, rispetto agli oltre 3000 ospiti arrivati in pochi giorni, e una equa distribuzione sul territorio nazionale, insieme alla applicazione del permesso provvisorio, soluzione questa che conferirà all’emergenza profughi un taglio altamente umanitario, in considerazione del ritiro delle dimissioni del sottosegretario Mantovano, che ha rappresentato per me e per la mia comunità, fin dal primo momento, autorevole interlocutore che ci ha garantito rispetto e dignità, vengono meno le ragioni delle mie dimissioni che ritirerò ufficialmente domani mattina al mio rientro a Manduria» scrive Tommasino in un comunicato. «Già da ieri sera ho potuto riprendere direttamente con il sottosegretario Mantovano quella proficua trattativa che era stata bruscamente interrotta dal susseguirsi di avvenimenti negativi che mi avevano costretto a presentare le dimissioni da sindaco. Pur avendo vissuto giorni di forte preoccupazione e scoramento, questa esperienza ha avuto per me uno straordinario significato umano e politico: ho sentito il calore della mia gente, ho sentito che su temi importanti per il nostro territorio si può e si deve essere uniti, senza barriere ideologiche; ho apprezzato la naturalezza e la semplicità che alcune altissime cariche istituzionali, come il presidente Berlusconi e il Mmnistro Maroni, mi hanno voluto riservare, dandomi la speranza che ancora oggi si può e si deve fare una buona politica per la gente».
La parte finale del suo comunicato è riservata ai ringraziamenti.
«Per questo sento di ringraziare di cuore tutti i miei concittadini che hanno saputo manifestare con grande dignità il loro dissenso, non facendo mancare dimostrazione di grande civiltà e generosità» conclude Paolo Tommasino, che da oggi ritornerà ad essere a tutti gli effetti il sindaco della città. «Ringrazio tutto il Consiglio comunale, i rappresentati delle istituzioni locali e i tanti parlamentari che, indipendentemente dal colore politico, sono stati vicini a me e alla mia comunità esprimendo la loro solidarietà. Ringrazio, per ultimo, ma non in ordine di importanza, il sottosegretario Mantovano, che ha saputo raccogliere le istanze di questa nostra meravigliosa terra, dandoci la fiducia nella buona politica, guidandoci verso ruoli di responsabilità istituzionale e di doverosa accoglienza e solidarietà umana».
Intanto ieri pomeriggio il Consiglio Comunale si è spaccato un’altra volta. Questa volta l’ordine del giorno della minoranza, che chiedeva la smobilitazione della tendopoli, non ha ricevuto il consenso del centrodestra, che lo ha ritenuto superato.
Mentre il centrosinistra auspicava il voto compatto per dare forza alle rivendicazioni del sindaco Tommasino (in aula nessuno sapeva che avesse ritirato le dimissioni), la maggioranza ha spiegato che la richiesta oggetto della votazione era già contenuta nel precedente documento approvato nel penultimo Consiglio Comunale dalla maggioranza.
Due brutti esempi (sia quello del penultimo Consiglio Comunale, sia quello della seduta di ieri), di come la politica si divida, su temi importanti, per privilegiare i propri tatticismi.










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