lunedì 30 settembre 2024


08/04/2011 10:29:30 - Manduria - Attualità

Secondo la famiglia potrebbe essere stato pestato

 
Ad un certo punto si era persino diffusa la notizia che la procura di Bari avesse disposto l’autopsia quando, sia pure in coma irreversibile, Carlo Saturno, 22 anni, di Manduria, non era ancora tecnicamente deceduto. Una vita tormentata la sua. Dall’inizio alla fine.
Le presunte violenze subìte nel carcere minorile di Lecce quando aveva 16 anni (il processo contro nove agenti in cui Carlo era parte civile è alla soglia della prescrizione); la detenzione, per furto, a Bari; la decisione di togliersi proprio qui la vita, l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Pasquale Drago e Isabella Ginefra, sotto la supervisione del procuratore Antonio Laudati stabilirà se istigata da qualcuno; il decesso nel reparto di rianimazione del Policlinico dove era ricoverato da una settimana. Da quando un agente della polizia penitenziaria lo aveva sorpreso mentre, legato ad un lenzuolo, pendeva dal letto a castello della sua cella. La morte è stata dichiarata alle 19.35 di ieri.
La procura di Bari, che aveva aperto un fascicolo a «modello 45», ovvero senza ipotesi di reato e indagati, da ieri mattina ipotizza l’istigazione al suicidio. Contro ignoti. La famiglia è convinta che Carlo sia stato pestato. E che per questo sia morto. Una tesi che, però, non ha trovato sinora riscontri nei primi accertamenti in quanto sul corpo del ragazzo non ci sarebbe alcun segno recente di lesioni provocate da terzi.
Fatta eccezione per piccole escoriazioni e lesioni legate, a quanto pare, ad una colluttazione che Carlo avrebbe avuto con gli agenti il giorno precedente a quello in cui si sarebbe ucciso. Saturno, infatti, era stato arrestato in carcere, in seguito alla zuffa, pare originata dalla decisione di trasferirlo da una cella in un altra. Nei giorni successivi, quando il ragazzo era in coma e tenuto in vita dalle macchine nel reparto di rianimazione, l’arresto era stato convalidato dal gip per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Ieri sono stati acquisiti documenti nel carcere di Bari per ricostruire la vicenda. L’autopsia chiarirà le cause del decesso. Intanto, Franco Introna, il medico legale che aveva visitato Carlo con il compito di verificare solo se ci fossero dei segni di colluttazione, ha seccamente smentito la notizia di un possibile strangolamento. «Sono ancora in grado di distinguere un solco da impiccamento da uno di strangolamento ove ve ne fosse la necessità. Non ho avuto nessun incarico della procura. Ho solo visitato il paziente in rianimazione».
Intanto, sulla vicenda il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Franco Ionta, ha disposto un’inchiesta amministrativa per fare «massima chiarezza». Che viene chiesta anche da alcuni senatori del Pd e dal deputato democratico Dario Ginefra che ha presentato una interrogazione al ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella annuncia, infine, che il caso di Carlo Saturno sarà segnalato alle autorità sovranazionali e che «sulla vicenda del processo alle guardie, rinviato a dopo la prescrizione dei reati, è pronto un esposto al Csm».










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