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11/04/2011 12:06:56 - Provincia di Taranto - Politica

Ecco la proposta della FGCI di Taranto

 
L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, su questo primo capoverso dell’Art 1 della nostra costituzione tanto si è discusso  in questi ultimi anni, molti esponenti di questo governo addirittura lo vorrebbero eliminare, definendolo un concetto “cattocomunista”. La verità è che la nostra costituzione ci è invidiata da molti e che la capacità di unire lavoro e democrazia non è di tutti I popoli.
Nonostante questo, oggi la nostra costituzione è più volte violata partendo proprio dai temi del lavoro. In Italia circa 4 milioni e mezzo di persone sono precarie, per lo più  giovani, esser precario vuol dire non avere la possibilità progettare un futuro e ciò significa cancellare anni di lotte e sacrifici dei nostri padri. La federazione giovanile di Comunisti italiani chiede a gran forza che il primo articolo della costituzione italiana abbia ancora un senso a 63 anni dalla sua promulgazione e che il quarto articolo sia finalmente applicato.
Noi vorremmo che la nostra Repubblica riconosca il diritto di lavoro a tutti i cittadini i quali finalmente potranno concorrere al progresso economico e sociale della nazione.
Riteniamo che un cittadino privato di questo diritto sia un cittadino privato della libertà di esprimersi, di autodeterminarsi, di progettare il futuro, di vivere in serenità, di realizzarsi e di realizzare.
Il sistema attuale precarizza non solo il lavoro ma precarizza la vita, le relazioni e rende i giovani ricattabili e indifesi. L'Italia ha raggiunto un livello di strappo sociale, di ingiustizia  che non ha precedenti da almeno 50 anni a questa parte, gli ultimi dati ISTAT ci dicono che I ricchi diventano sempre più ricchi e I poveri sempre più poveri ed a aggravare tale situazione  è il lavoro precario, responsabilità maggiore di questa condizione drammatica è sicuramente della legislazione, dal ’96 ad oggi si sono disposte a strati leggi e  leggine  che hanno portato l'Italia ad aver il maggior numero di modi per assumere precario solo la spagna ci fa concorrenza su questo.
 Siamo di fronte ad una regressione sociale, un abbandono drammatico  da parte delle istituzioni , e i media non ne parlano se no quando il dramma diventa spettacolo, all'Asinara, a “L’isola dei cassintegrati” lavoratori  disperati in presidio da 410 giorni, per rivendicare il proprio posto lavoro.
Qui da noi c’è un indebitamento enorme, molti lavoratori Ilva non possono anticiparsi parte della liquidazione per coprirsi i redditi perchè il TFR se lo sono già impegnato per  pagare I debiti! E questo accompagnato da ingiustizie sociali vergognose, Marchionne non più di un anno fa’ ha licenziato 5000 precari e ha mandato in cassa integrazione quasi tutti gli operai FIAT, aumentandosi lo stipendio di quasi il 40%, da 3 milioni di euro a 5 milioni di euro. Tutto questo in quadro dove il sindacato  pare sempre più diviso e poco incisivo, la politica sempre più impegnata a parlare di se stessa, e quando ad intromettersi sono I baroni della politica, aumentano il ricatto nei confronti di noi giovani, la società sembra quasi arrendersi di fronte a questa degenerazione della vita sociale e politica.
Proponiamo che da questa giornata di mobilitazione si crei un coordinamento di forze che interagiscono e lavorino al fine di promuovere un referendum abrogativo della vile legge 30/2003 che rende schiavi e che fa comodo solo ai padroni e politici ricattatori che offrono contratti precari in cambio di voti elettorali.
Proponiamo inoltre di attivarci al fine di predisporre una proposta di legge con la quale ritorni ad essere pubblica la gestione dell’offerta di lavoro, ridando ai Centri per l’Impiego (a gestione provinciale) il compito di promuovere il lavoro e far incontrare domanda e offerta e di rendere illegale l’intermediazione delle agenzie per il lavoro che si comportano come i caporali del nuovo millennio.
 
Sarah Latorre
Alessandro Massafra










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