lunedì 23 settembre 2024


13/04/2011 11:40:28 - Sava - Attualità

E’ una dottoressa che dona la sua vita per aiutare i poveri dell’Africa

 
Presso il convento di San Francesco a Sava, domani (giovedì 14 aprile) alle 19,30 si terrà l'incontro “Verso la Pasqua. La profezia che cambia il mondo”, in cui l’ospite d’onore sarà la dottoressa Chiara Castellani (Referente del Progetto AIFO di Kimbau - Repubblica Democratica del Congo), che offrirà la sua straordinaria testimonianza di vita.
L’evento è organizzato dal Gruppo AIFO Salento e dall'Ordine Francescano Secolare, in collaborazione con la Pro Loco di Sava
 
Chi è Chiara Castellani:
Chiara Castellani, è un medico con specializzazione in ginecologia e ostetricia e missionaria laica, che ha fatto della sua vita un impegno permanente al servizio dei più deboli, dei più poveri – prima in Nicaragua ed ora nella Repubblica Democratica del Congo.
Nel cuore della foresta equatoriale, dal 1991 dall'Aifo – "Amici di Raoul Follereau" - a Chiara viene affidata la gestione di un ospedale fantasma, abbandonato dai belgi– dove manca tutto dall'acqua, ai medicinali fino alla corrente elettrica .
L'ospedale si trova a Kimbau, uno dei punti più poveri e sperduti del Pianeta, luogo dalle mille contraddizioni: dove “la povertà genera guerra e la guerra genera povertà”.
Kimbau è il luogo dove le malattie sono tante ed insidiose: come la malaria, l'HIV, la tubercolosi, il morbillo, la malattia del sonno che uccide il 100% delle persone colpite.
Ma è anche il luogo dove si viene uccisi dal cianuro della manioca non lasciata macerare nell’acqua a sufficienza perché la fame è devastante e impedisce di aspettare.
Fino al 1991 i poveri e malati di Kimbau non potevano essere assistiti, e tanto meno curati. Infatti su una superficie di cinquemila chilometri quadrati fino al 1991 non c’era neanche un medico.
Chiara Castellani è riuscita a compiere delle straordinarie imprese come ripristinare i reparti di medicina generale, chirurgia, ginecologia e pediatria, lottando per il diritto alla salute anche dopo la mutilazione subita al braccio destro a seguito di un grave incidente.
Era il 1992 dopo la perdita di un braccio in un incidente stradale decide di restare e continuare la sua missione al servizio dei poveri di Kimbau. «È stato quel giorno – scrisse nel libro autobiografico “Una lampadina per Kimbau - che sono diventata "un passero con un'ala sola". Quando la mia vita di donna e medico è stata spezzata in due».
Anche quando arriva la guerra – lei resiste: è là al fianco delle donne congolesi che hanno pagato il prezzo più alto dei conflitti con i figli e i mariti morti negli scontri, i villaggi saccheggiati, le figlie stuprate come testimonia la stessa Chiara nel libro " Una lampadina per Kimbau".
E a proposito di donne, Chiara scrive anche che "Se l'Africa ce la farà a uscire dall'abisso nel quale sta sprofondando  lo dovrà alle sue donne, le sole testimoni del mistero della vita, annunciatrici della vittoria della vita sulla morte." "In una zona in cui la poligamia riduce le donne a braccianti agricole gratuite alla mercé del loro marito-padrone" - racconta in un'intervista - ha scelto inoltre di gestire un ospedale diretto essenzialmente da donne, presenti soprattutto nei posti chiave.
Ma Chiara è anche colei che si batte ogni giorno contro ogni forma di sopruso e di discriminazione, contro ogni forma di ingiustizia sopratutto quella che il neoliberismo ha imposto all'umanità. Lo fa e lo continua a fare lanciando diverse campagne nonviolente:
    * Nel 2006 ad esempio PeaceLink e Gazzetta Mondo (la pagina del mercoledì della Gazzetta del Mezzogiorno) accogliendo l'appello di Chiara Castellani, decidono di promuovere la campagna "Neroazzurro per l'Africa", un'idea insolita ed efficace: costruire trappole neroazzurre contro la mosca tse tse. Ipnotizzata dai colori della squadra interista la pericolosissima mosca tse tse (che causa la malattia del sonno, una delle malattie più temute in Africa) viene catturata nella trappola, senza dover ricorrere quindi a nocivi insetticidi o alla deforestazione. Con soli 8 euro si costruisce una una trappola neroazzurra,e si salvano tante vite umane!
    * L'anno successivo, invece Chiara insieme all'associazione Peacelink lanciano la campagna "Ndombe kele kitoko" (nero è bello) contro il sapone "razzista" al mercurio (nella Repubblica Democratica del Congo il sapone al mercurio - per la cui tossicità è stato vietato in Europa - viene pubblicizzato come sapone che schiarisce la pelle - lanciando subdolamente un messaggio razzista secondo cui la pelle bianca sarebbe molto più bella della pelle nera!)
Ora un nuovo e grave problema da risolvere al più presto si è ripresentato: il guasto della piccola centrale idroelettrica che era stata attivata con tanta fatica, ha inevitabilmente comportato seri danni all'attività dell'ospedale. Era il 14 ottobre 2006: la centrale idroelettrica ha consentito di pompare l'acqua fino a Kimbau, di far giungere l'acqua fino all'ospedale senza dover percorrere 3 km per raggiungere il fiume.
 In tanti si stanno impegnando per ripristinare la centrale idroelettrica, per riportare acqua e luce nell'ospedale di Kimbau. Servono ovviamente dei fondi. Per questo anche la Roma Fun La Stracittadina ha deciso di voler destinare la raccolta fondi all’Ospedale di Kimbau. Sono stati raccolti 652 euro.
Per sostenere l'incredibile lavoro di Chiara Castellani, e per conoscere la vita di un medico, di una donna straordinaria, si presenta dunque un'occasione speciale: il 14 aprile a Sava in provincia di Taranto -
La dottoressa Chiara Castellani sarà ospite presso il Convento San Francesco - Sala Sant'Egidio all'incontro dal titolo "Verso la Pasqua. La profezia che cambia il mondo".










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