lunedì 23 settembre 2024


16/04/2011 09:59:27 - Manduria - Politica

Nella sua stanza dell’assessorato trovato un foglio con una minaccia: «Farai la fine di Pisciotta»

 
“Farai la fine di Pisciotta”. La frase, scritta al computer con caratteri enormi, è stata stampata su un foglio ritrovato, l’altro ieri sera, nell’ufficio dell’assessorato ai Lavori Pubblici. Atto intimidatorio indirizzato al neo assessore Antonio Curri, già sindaco di Manduria. Assessore che, peraltro, è stato nominato poco più di un paio di settimane fa e che non era ancora mai entrato in quello che è l’ufficio di solito occupato da chi ha la delega ai Lavori Pubblici.
«Non ero ancora mai entrato, sia perchè la nomina è recente, sia perché in questi giorni siamo stati assorbiti dagli impegni derivanti dalla presenza dei migranti tunisini» chiarisce subito l’ing. Curri, che rappresenta in giunta la Lista Girardi e che è titolare anche delle deleghe alla Viabilità, all’Ambiente, all’Ecologia e alla Sanità. «L’altro ieri sera vi era un convegno nell’aula consiliare, proprio sulla legalità, promosso dalla scuola media “Marugj-Frank”, che ha registrato la partecipazione di esponenti dell’associazione “Libera”. Dall’aula consiliare mi sono recato nell’attigua ala di Palazzo di Città in cui vi sono gli uffici degli assessorati ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica. Ho chiesto di aprire la porta di quello che sarà il mio assessorato e, per terra, abbiamo trovato quel foglio, evidentemente infilato da sotto la porta. Non è neppure possibile stimare il giorno in cui il foglio è stato lasciato, in quanto l’ufficio è rimasto chiuso per diversi giorni».
Curioso il riferimento a Gaspare Pisciotta, il luogotenente di Salvatore Giuliano. Quando fu arrestato, confessò, a sorpresa, di essere l’assassino di Giuliano, dopo aver raggiunto una intesa in tal senso,con alti politici e un ministro dell’epoca, in cambio dell’immunità. Non fu creduto e arrestato. Morì in carcere, dopo aver bevuto un caffè, in cui qualcuno aveva inserito del veleno.
«Questo riferimento è davvero inusuale: lo avrà scritto qualcuno che conosce bene la storia di Giuliano? Oppure, come io sono portato a credere, potrebbe essere stato uno scherzo».
Chi ha inserito il foglietto da sotto la porta ha anche rischiato di farsi scoprire, perché dal corridoio principale di Palazzo di Città è visibile l’ufficio.
«Beh, se credono di non farmi bere più il caffè, si sbagliano proprio…» ha scherzato Curri, che però ha denunciato l’episodio ai carabinieri.










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