lunedì 30 settembre 2024


21/04/2011 18:55:53 - Manduria - Attualità

Finalmente liberi di andare

 
Dopo il week-end col morto, le scorribande da Pirati dei Caraibi di Tunisini affamati di sesso, alcol e sigarette, denunce per violenza presunta o consumata su donne e minori, la class action dei proprietari di bar ed esercizi pubblici e la chiusura coatta e serrata alle 20:30 degli stessi, causa permanenza prolungata dei Tunisini, effetto Dario Argento sui nativi di Oria e Manduria, arrivano i primi copiosi permessi di via per gli ospiti della tendopoli blu, 200 esattamente, che si aggiungono a quelli già sborsati nei giorni precedenti.
Insomma, si va progressivamente svuotando l’hotel diventato l’ombelico del mondo della Tunisia pugliese, sulla provinciale Oria Manduria, centro della movida quotidiana e permanente di questo ultimo mese di massiccio turismo fai da te, tra ipotesi di nuovi arrivi, riconversione della struttura a cielo aperto, necessità di sbolognare ospiti indesiderati che cominciano ad innestarsi ed a mettere radici a casa nostra al grido di “mamma li profughi”.
Un lungo tour de force durato quaranta giorni, quaranta, come quelli dell’esodo biblico, in cui il diritto di raggiungere la terra promessa di ciascuno è stato all’origine di disordini soffocati ed un tira e molla continuo tra i Tunisini e le forze dell’ordine, chiamate a tenere a bada le intemperanze della little Tunisia in vitro, in transito dalla Puglia verso il Nord Europa.
La Francia e la Germania hanno detto finalmente sì all’ingresso dei figli cadetti di Gheddafi, scampati alla guerra che possono finalmente congiungersi a familiari ed amici nell’illusione e il desiderio di un futuro migliore.
Nel frattempo comincia ormai a diventare abitudine la contaminazione degli usi e costumi dei Tunisini su quelli tipicamente pugliesi; basti pensare ai tentativi di captatio
benevolantiae di questi giovani africani che non poche volte, durante il giorno, fermano con audaci approcci, si fa per dire, casalinghe ed astanti in transito sulle strade del nostro paese, per richiedere carte telefoniche, qualcosa da mangiare, e non fosse altro una qualche parola di conforto, che rappresentano la lettera maiuscola di storie borderline che, forse, spiegano meglio la voglia di dire bye bye Gheddafi, “... prego, grazie, scusi, tornerò !!!”.
A distanza di vent’anni dal primo sbarco di Albanesi, ritorna la paura dello straniero venuto dal nulla, protagonista di racconti fantasiosi, proprio nel pieno della Settimana Santa, ospite abusivo degli angoli del nostro paese, facilmente riconoscibile, dalla pelle olivastra, il volto buono, ma enigmatico, gli abiti smessi, evidentemente trendy all’improvviso con richiami vintage, di questi uomini in cerca di casa e pace, ma soprattutto di solidarietà.
Nomi impronunciabili, quanto inscrivibili, storie al limite della follia, di un dittatore, che viene in Italia per dare lezioni di morale, e che sconfessa giorno dopo giorno a casa sua, sino a minacciare il mondo intero, diventando paradossalmente l’eroe di adolescenti in cerca di miti e forti emozioni, sublimate al gingle “W. Gheddafi” di questa parte occidentale del globo.
E sì, clima da settimana santa, in cui le parole “ero straniero e mi avete accolto, avevo fame e mi avete dato da mangiare...”, acquistano maggiore senso, aiutandoci a vivere con più autenticità ciò che finirebbe per essere mera tradizione.
Mediate gente mediate .....! In fondo in fondo, un po' stranieri, visti i tempi che corrono, nella vita, finiamo per esserlo tutti....!
 
Mimmo Palummieri










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