lunedì 23 settembre 2024


30/04/2011 11:53:52 - Manduria - Politica

Il rappresentante dell’Udc: «A tutt’oggi non si riescono a capire le motivazioni di questo ritardo»

 
«Gli insediamenti nell’area industriale restano ancora una ipotesi, malgrado da tempo sia stato tutto predisposto per l’assegnazione delle aree e il contratto di cessione delle aree. Sono 22 le imprese che attendono sin dal 2008, data in cui venne pubblicato il bando per l’assegnazione dei lotti nell’area Pip. Da sottolineare che queste ultime versarono anche il 30 percento dell’importo (da 10mila sa 30mila euro) richiesto per l’acquisizione dei lotti, in funzione delle dimensioni degli stessi. La realtà è che da circa tre anni il comune detiene un importo pari a circa 600mila euro senza dare alcuna spiegazione né risposta alle ditte interessate. Nel frattempo, le stesse vengono danneggiate in quanto costrette a continuare a pagare affitti per le attività. Oltre a ciò, il Comune ha chiesto a dicembre dello scorso anno di versare i diritti di segreteria pari a circa 800 euro, somma richiesta per la trascrizione dell’atto di cessione
Malgrado anche questo importo sia stato regolarmente versato, sono ormai trascorsi circa cinque mesi e non c’è ancora alcuna risposta. Da sottolineare che era il 25 settembre 2009 quando con toni trionfalistici l’allora assessore all’Urbanistica Francesco Ferretti De Virgilis annunciò la immediata fruibilità della zona industriale.
A tal proposito lo stesso assessore sottolineò che essendo stata terminata la procedura espropriativa, nei giorni immediatamente successivi sarebbe stato possibile consegnare i lotti a tutte le 23 imprese assegnatarie.
Il sottoscritto sta seguendo questa situazione, senza a tutt’oggi riuscire a capire le motivazioni di questo ritardo, nonostante l’Ufficio Tecnico abbia da tempo predisposto il tutto per la firma dei contratti con le rispettive imprese. Finora, incomprensibilmente una sola ditta a novembre 2010 ha firmato il contratto di cessione dell’area: infatti non si riesce ancora a capire perché gli altri debbano ancora attendere subendo una evidente disparità di trattamento. Questo trattamento di figli e figliastri lascia aperta ogni ipotesi, ivi compresa quella di informare gli organi giudiziari competenti affinchè si giunga finalmente a chiarire l’incresciosa situazione creata dall’amministrazione comunale e a stabilire le rispettive responsabilità».
 
Il consigliere provinciale e capogruppo
Mimmo Lariccia










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