lunedì 30 settembre 2024


10/05/2011 09:25:08 - Manduria - Attualità

Sold out

 
Mentre si era prossimi ad attaccare il cartello on rent, si è registrato invece il sold out presso la tendopoli blu tra Manduria ed Oria per l’arrivo di 1400 in tutto profughi, provenienti dalla Libia. Stavolta non solo uomini, ma intere famiglie che, dopo lo sbarco in quel di Lampedusa, sono arrivati al porto di Taranto con la nave Excelsior, e successivamente, on bus, hanno raggiunto il campo di accoglienza.
Inizialmente SOS per sole 72 ore, allo scadere delle quali emergenza non rientrata, tra polemiche e plausi del governo al nostro centro di accoglienza che ormai vanta un’esperienza consolidata in fatto di movida straniera.
Non più matita rossa, non più matita blu, ma l’imperativo non commettere gli errori del passato, prendendo di petto la situazione. Stavolta Protezione Civile in allerta per i primi soccorsi, dopo il quasi forfait delle forze dell’ordine, stanche dell’organizzazione stile bricolage a tratti fai da te, dell’ondata migratoria della collezione primaverile marzo-aprile.
Conseguenza? Episodi da coazione a ripetere nella vita del campo: fughe e ripescaggi di... in fuga verso la libertà, stazioni prese d’assalto, inseguimenti delle gazzelle alla Chips sulla provinciale Oria-Manduria, per non parlare dell’ennesimo investimento di un profugo , forse tunisino, e del deprecabile atto di chi si è dato fuoco, a cui si aggiunge il folto numero di feriti che stanno affollando gli ospedali limitrofi. Insomma, si ritorna punto e a capo, nonostante da più parti si dica che queste nuove vite sono solo di passaggio, poiché a breve verranno censiti in centri CARA, CIE, e compagnia bella, sottraendoli a quella tendopoli blu priva di identità al pari della stessa di tanti profughi ignoti, posta nell’ex campo di aviazione come un accampamento di Berberi nel deserto del Sahara.
Al momento i nuovi ospiti della nostra Puglia, sono sottoposti ad uno screaning completo per prevenire danni alla salute dopo la traversata miracolosa dalla Libia a Lampedusa, per la Puglia, con un carico di vite umane composte da ventiquattro donne gravide, molti bambini e una buona parte di scampati al naufragio della scorsa notte
presso l’isola. Si dicono maggiormente preparati volontari ed operatori, il cui cv vanta un tirocinio dei mesi precedenti, per quanto l’intervento sui bambini e sulle donne in gravidanza renda tutto più delicato. Nonostante la lista dei papabili dittatori principi azzurri del terrore si sia assottigliata con la morte di Bin Laden, sembra ancora dare segnali di insofferenza l’Africa, il cui doloroso cammino verso la libertà, spinge i suoi figli a respirare a pieni polmoni altrove.
Ciò tra l’intolleranza, il più che comprensibile disorientamento del dove li metteremo e del che cosa ne faremo ed il legittimo bisogno di pace, croce e delizia di questi pellegrinaggi dei nostri tempi in cerca di una terra promessa su cui poggiare il capo. Insomma pare proprio che i giorni di Mosè non siano così lontani.
 
Mimmo Palummieri










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