lunedì 23 settembre 2024


25/05/2011 07:31:08 - Manduria - Politica

Ma al momento non si può revocare l’autorizzazione per l’impianto di via Erodoto

 
L’intero Consiglio Comunale d’accordo sulla necessità di rivedere il Piano per la localizzazione degli impianti di telefonia mobile, di bloccare la possibilità di rinnovo (attraverso il tacito consenso) dei contratti delle aziende con i proprietari di edifici privati sui cui tetti sono stati attivati, e di monitorare costantemente l’inquinamento elettromagnetico della città.
Una volta tanto, maggioranza e minoranza hanno licenziato, con voto unanime, un provvedimento.
Ma è stato rimosso un passaggio dell’originale mozione dell’intera minoranza, che aveva come primo firmatario il consigliere del’Udc, Mimmo Lariccia e che era relativo alla verifica delle autorizzazioni dell’impianto in funzione da diversi mesi in via Erodoto.
«Non possiamo revocare le autorizzazioni per diversi motivi» ha spiegato il sindaco Paolo Tommasino. «Innanzitutto va precisato che l’impianto, con pianale carrato, ha un’autorizzazione provvisoria di sei mesi, prorogabile sino a 12. E’ stato ubicato in un sito che non è compreso fra quelli sensibili individuati col Regolamento in vigore. Inoltre, nel caso in cui revocassimo l’autorizzazione, dovremmo attenderci la conseguente azione risarcitoria. Non solo: la compagnia telefonica potrebbe concludere un contratto con un privato. I danni al Comune, quindi, sarebbero due. Il problema si dovrebbe porre nuovamente qualora la stessa compagnia telefonica dovesse decidere di chiedere l’autorizzazione per rendere definitiva l’ubicazione dell’impianto».
Alcuni consiglieri della minoranza hanno ricordato come la Soprintendenza abbia espresso parere negativo all’attivazione.
«Secondo la Soprintendenza l’impianto provvisorio costituirebbe un elemento di indiscutibile disturbo in ambito urbano caratterizzato da presenze archeologiche e adiacente all’area archeologica sottoposta a vincolo. In realtà, però, l’area in questione non è sottoposta a vincolo archeologico, né risulta sottoposta ad alcun vincolo nel PUTT Paesaggio della Regione Puglia. La Soprintendenza, che fa riferimento ad una torre di 64 metri (in realtà è di 24), non ha competenze specifiche dal punto di vista del paesaggio. Peraltro la compagnia telefonica ha impugnato l’atto. Siamo invece già da tempo al lavoro per adeguare il Regolamento per l’ubicazione degli impianti (che vogliamo tutti su suolo pubblico) e abbiamo già chiesto all’Arpa di installare delle centraline fisse per monitorare in maniera continuativa i livelli di campo elettromagnetico, con costi a carico dei titolari degli impianti».










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