lunedì 23 settembre 2024


27/05/2011 08:13:22 - Manduria - Politica

Il commento dei Verdi sui cani uccisi con esche avvelenate

 
«Scarsa attenzione è stata riservata, a mio avviso, all’atroce uccisione, perpetrata qualche giorno fa da parte di ignoti, di alcune decine di cani randagi, in varie località del territorio manduriano. Non tanto e non solo per la barbarie che un simile episodio denota in chi ne è responsabile: procurare ad un essere vivente una lunga agonia tra inaudite sofferenze è, oltre che un reato penale punibile col carcere, cosa degna del peggiore aguzzino, un soggetto indegno di far parte del consorzio umano, a fronte di tanti piccoli eroi del quotidiano, che destinano tempo ed energie a chi non ha voce per reclamare i propri diritti.
Ma è anche sui risvolti sanitari, ambientali e sociali della vicenda che bisognerebbe soffermarsi a riflettere. Intanto, bisognerebbe ricordarsi che il fenomeno del randagismo è per gran parte riconducibile all’abbandono e di questo è responsabile l’uomo: è un fenomeno che chiama a risponderne tutti noi, la collettività intera, incapace di trovare una soluzione. Tuttavia è su altro che vorrei soffermarmi.
Forse pochi sono a conoscenza di due Ordinanze emesse dal Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, la prima nel 2008, la seconda, rafforzativa, nel febbraio 2011, molto severe nei confronti di chi è coinvolto nel fenomeno, ad ogni livello. L’Ordinanza, infatti, vieta non solo la vendita, ma anche il possesso di esche avvelenate, così come prevede l’obbligo della denuncia per i cittadini e per i veterinari che vengano a conoscenza di episodi di avvelenamento.
Tale obbligo è esteso ai proprietari dei terreni in cui siano stati rinvenuti animali morti. L’Ordinanza prevede inoltre precisi adempimenti per il Sindaco ( in questo caso anche proprietario dei cani abbattuti, poiché randagi), quali la denuncia alle autorità inquirenti, la perimetrazione dei luoghi e la segnalazione con cartelli, in quanto le esche sono pericolosissime non solo per gli altri animali, dotati di un proprietario, ma anche per gli esseri umani e per i bambini in particolare. Bisogna riflettere sul fatto che si tratta di sostanze pericolose non solo in caso di ingestione o contatto, ma in grado di inquinare il terreno e le falde acquifere.
Pertanto l’ordinanza prevede che il Sindaco si attivi per la bonifica dei siti in cui siano stati rinvenuti animali morti o esche e allo scopo mette a disposizione gli Istituti zooprofilattici, affinchè possano eseguire le autopsie per individuare di quali sostanze si tratti. Nulla di tutto questo risulta sia stato fatto, mentre la perentorietà dell’ordinanza ministeriale dovrebbe indurre tutti noi a non sottovalutare quanto accaduto, facendo ognuno la propria parte: i cittadini acquistando in responsabilità e senso civico, le istituzioni mettendo in atto quanto la legge prevede».
 
Esecutivo cittadino del
Partito dei Verdi - Manduria










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