lunedì 23 settembre 2024


09/06/2011 09:01:54 - Sava - Attualità

L’episodio si è verificato in contrada “Truddu Luengu

 
Raid notturno di cani randagi con “mattanza” di conigli in contrada “Truddu luengu” a Sava. A denunciarlo, con un esposto inviato alla Asl e ai carabinieri di Sava, è l’ambientalista savese Mimmo Carrieri.
«Dopo le aggressioni a persone verificatesi alcuni mesi fa e compiute da cani randagi che, alla ricerca di cibo, si spostano nel territorio urbano, sembrava che, anche a seguito della convenzione stipulata tra il Comune di Sava (sprovvisto di canile municipale) e il Comune di San Marzano per l’utilizzo del canile municipale e di due box per la sterilizzazione (attraverso l’Asl) dei cani vaganti e la successiva reimmissione sul territorio, la situazione sarebbe dovuta migliorare» è la premessa di Carrieri. «Così purtroppo non è stato, e ciò che è successo alcuni giorni fa ne è la riprova. Si è verificato che, intorno alle 3 di notte, una coppia di coniugi domiciliati in contrada “Truddu luengu”, sono stati svegliati dall’abbaiare di cani randagi. Questa coppia (che ha un allevamento di conigli), sapendo che la loro contrada è frequentata da cani randagi e che in una circostanza precedente la loro figlia era scampata per miracolo ad una aggressione, impauriti, non sono usciti da casa. Purtroppo al mattino, da un controllo effettuato nel giardino, hanno accertato che ben trenta loro conigli erano stati ammazzati dai cani ed altri venti erano stati portati via o sbranati sul posto. Chi pagherà ora i danni a questa famiglia?».
La seconda parte del comunicato contiene alcune considerazioni dell’ambientalista.
«Prima i randagi si facevano vedere con il calare delle tenebre. Adesso che nella zona sono molto più numerosi e “organizzati” in branchi, non si creano nessun problema ad andare a spasso anche in pieno giorno. Se il cane vaga da solo può non fare paura. Il discorso cambia quando il cittadino si sposta a piedi, in moto o in bicicletta, e si imbatte in un branco di cani randagi. I cittadini si chiedono: non è un diritto camminare sicuri per le strade? E’ necessario sempre che accada qualcosa di irreparabile prima di intervenire? Le domande sono legittime. La risposta? Dopo quest’ultimo episodio è inevitabile che la paura aumenti tra la gente, in particolare fra quella che abita nella contrada interessata. Vogliamo correre ai ripari?».










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