lunedì 30 settembre 2024


17/06/2011 19:23:10 - Manduria - Attualità

Bisogna superare quota 59 metri

 
Il manduriano Paolo De Vizzi tenterà di battere il record mondiale di immersione in profondità dei diversamente abili. Il tentativo di De Vizzi avrà luogo domani (sabato), alle ore 8, a Santa Caterina, nel diving “Costa del Sud”.
«Dal 1996 sono un diversamente abile a causa di un incidente stradale, nel quale ho riportato una lesione midollare che mi impedisce di deambulare correttamente racconta Paolo De Vizzi, seguito, da mesi, dal proprio istruttore leccese Andrea Costantini nella delicata fase di preparazione al tentativo di record.
Da diversi anni De Vizzi pratica attività subacquea.
«La passione per l’attività subacquea c’era in me da tanto tempo, anche se non era assidua» racconta ancora Paolo De Vizzi. «Lo è diventata dopo l’incidente. Da allora non posso fare a meno di immergermi: è come una malattia che mi porta in acqua durante qualsiasi periodo dell’anno».
Dalla passione è nata poi l’idea di tentare di superare il record mondiale.
«Da un po’ di tempo ho preso in considerazione l’idea di battere il record mondiale di immersione in profondità, detenuta da un altro diversamente abile. Attualmente è di 59 metri. Io cercherò di superare tale profondità, alla presenza di giudici qualificati che possano poi convalidare tale impresa.
Faccio questo tentativo per me stesso, per superare quelle barriere che la vita ci impone e ci costringono ad essere diversi. Voglio essere di esempio a tutte quelle persone che sono diversamente abili, dicendo loro che se vogliamo possiamo raggiungere i nostri obiettivi. Basta avere testa e forza di volontà. Mi alleno quasi tutti i giorni e sono pronto per questa mia avventura. Ci saranno tv nazionali e regionali, autorità della zona, motovedette della guardia costiera, polizia, carabinieri, finanza e 118. Ci saranno a disposizione delle barche per chi volesse seguirmi in mare».
Questa specialità non è stata ancora annoverata nelle discipline olimpiche.
«E’ tra le più complesse del genere per la composizione dei gas contenuti nelle bombole, che rispecchiano la stessa concentrazione dell’aria ambiente. I recordman tradizionali, invece, impiegano particolari miscele (azoto, ossigeno, elio) che permettono di raggiungere profondità più elevate, anche oltre i trecento metri. In tal modo eliminano i rischi legati all’elevata pressione, che fa aumentare la concentrazione di velenosissimo azoto.
Gia a meno 30 metri spiega l’aria che si respira provoca quella che viene definita come la sindrome di Martini. Il sub, in quelle condizioni, entra in uno stato tipo di ubriachezza e poi di narcosi vera e propria... Io sarò prudente».










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