lunedì 30 settembre 2024


17/06/2011 19:25:24 - Manduria - Attualità

La posizione del legale del Comune di Sava: «E’ tutto regolare»

 
«Il provvedimento regionale di VIA è assolutamente legittimo, sia dal punto di vista dell’iter procedurale, che è stato tale da garantire la piena partecipazione di tutti gli enti territoriali interessati dal progetto (Manduria, Sava, Avetrana, Maruggio), sia in ordine al compatibile impatto ambientale del sistema di scarico sulla fauna marina, così come dimostrato da un recente Studio commissionato dall’AQP al Politecnico di Bari, sia, infine, relativamente alla ubicazione del realizzando impianto, pienamente rispondente alle previsioni del recente PTA (Piano di tutela delle acque)».
E’ la tesi sostenuta dal legale del Comune di Sava, l’avv. Gianluca D’Oria, chi si è costituito, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce, in difesa della legittimità del provvedimento impugnato, insieme alla Regione Puglia, all’Acquedotto Pugliese, e al Commissario delegato per l’emergenza ambientale.
Com’è noto, all’indomani dell’adozione, per la seconda volta, da parte della Regione Puglia del provvedimento con cui è stato espresso parere favorevole alla compatibilità ambientale del progetto di realizzazione dell’impianto di depurazione a servizio dei comuni di Sava, Manduria e delle marine di Manduria, quest’ultimo ente, per mezzo dell’avv. Gianluigi Pellegrino, ha nuovamente impugnato il suddetto provvedimento innanzi al Tar di Lecce, contestandone la legittimità sotto diversi profili.
La determina favorevole alla realizzazione del depuratore consortile era stata adottata in seguito ad un procedimento rinnovato dalla Regione Puglia, a seguito della sentenza emessa dal Tar Lecce circa un anno e mezzo fa, su ricorso dello stesso Comune di Manduria.
Il comune ricorrente sostiene, nel nuovo ricorso, che la Regione non avrebbe correttamente applicato, prima di giungere ad un giudizio di compatibilità ambientale dell’opera, la normativa in materia di procedura di valutazione di impatto ambientale (la cosiddetta VIA), trascurando altresì il devastante impatto ambientale che la costruzione dell’impianto di depurazione, che prevede lo scarico dei reflui in mare (nella marina di Torre Colimena), avrebbe sulla fauna marina.
L’avvocato D’Oria ha altresì sottolineato come «l’attuale sistema di smaltimento dei reflui, utilizzato nel comune savese, rispecchi una situazione di evidente anacronismo strutturale che, proprio in quanto foriera, questa sì, di notevoli danni ambientali sul territorio, necessita di improcrastinabili soluzioni».
All’udienza di mercoledì scorso, il Tar di Lecce, accogliendo un’eccezione di incompetenza territoriale degli enti resistenti, ha disposto la trasmissione degli atti al competente TAR di Bari, che nelle prossime settimane dovrà dunque decidere se sospendere o meno, in via cautelare, l’efficacia del provvedimento regionale di compatibilità ambientale del depuratore.










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