lunedì 30 settembre 2024


19/06/2011 08:40:48 - Manduria - Attualità

“Testimonianze di Fede nella nostra Comunità” il tema della mostra

 
Poco meno di un centinaio di foto per raccontare le varie fasi dell’evoluzione della Fede” nella frazione di Manduria nell’ultimo secolo: foto di alcuni aspetti della chiesa Matrice che ora non ci sono più, ma anche “scatti” dei parroci e dei vescovi che si sono succeduti. Ancora foto dei momenti più rilevanti della vita di parrocchia. E, poi, anche testimonianze di cittadini di Uggiano che raccontano i particolari di “grazie” ricevute.
E’ la mostra storico-fotografica “Testimonianze di Fede nella nostra Comunità”, allestita ad Uggiano in occasione della Dedicazione della Chiesa Matrice.
Nata da un’idea di Emma Lomartire, con l’intento di recuperare la storia del luogo, la mostra è stata realizzata con la collaborazione di Antonio Caretto, Marianna Doria, Antonella Marasco, Teresa Morrone, e con il lodevole contributo dei tanti parrocchiani che hanno offerto la loro disponibilità nel rendere le testimonianze di Fede e il materiale fotografico in loro possesso.
La Mostra si compone di due settori: fotografico e documentario.
Il settore fotografico ritrae la Chiesa nel periodo dagli inizi degli anni ’50 ad oggi, raccontandone la storia.
«Le immagini illustrano i diversi stili utilizzati, come si sono sviluppati ed arricchiti nel corso degli anni» racconta Emma Lomartire. «L’esposizione non vuole essere soltanto una sfilata di immagini, ma il suo intento è rendere possibile al visitatore calarsi nella realtà fotografata.
Il settore documentario racconta, con diverse testimonianze, la Fede del popolo uggianese, che nel corso degli anni non si è mai affievolita: è uno scenario di umanità ed impegno religioso ed umano.
Osservando queste immagini, e leggendo queste testimonianze, ciascuno di noi potrà riflettere e riconoscere la propria storia, ma anche intravedere il proprio futuro nella Fede, che dà forza e coraggio per affrontare le avversità della vita.
La mostra, visitabile sino al 26 giugno, ci permette di tramandare alle nuove generazioni, attraverso l’aiuto di immagini e testimonianze, il patrimonio di contenuti storici, umani e religiosi della nostra comunità, che altrimenti andrebbe perso, e soprattutto permette di far conoscere “il valore aggiunto” dell’essere cristiani».










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