lunedì 30 settembre 2024


08/07/2011 08:55:14 - Manduria - Attualità

Invocata nuovamente la chiusura della tendopoli di Manduria

 
«Nella tendopoli di Manduria permangono tutte le negatività riscontrate nel primo periodo. Anzi queste sono probabilmente peggiorate: impossibilità di accedere all’interno del campo per gli enti di tutela e per i sindacati; pervicace volontà della Prefettura di tenere lontane le associazioni laiche e conseguente inacessibilità alle informazioni. Impossibilità per i richiedenti di uscire dal campo: sono trattenuti illegalmente oltre le 96 ore, ma non sottoposti formalmente ad alcun provvedimento restrittivo».
Il Coordinamento Antirazzista Pugliese torna a chiedere la chiusura della tendopoli di Manduria. Lo fa attraverso una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di varie associazioni e di vari partiti che aderiscono al Coordinamento (Emergency, Babele, Chiesa Valdese, Radio Popolare Salento, Owen, Hui Palace, Federazione della Sinistra), ma anche attraverso una lettera aperta inviata al governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola.
«Si è costruito, nei fatti, un sistema di non accoglienza, bensì di respingimento e clandestinizzazione» ha affermato Enzo Pilò durante la conferenza stampa, che si è tenuta (sotto un solo cocente) in una stradina di accesso alle campagne, di fronte l’entrata della tendopoli. «Niente schede telefoniche: i migranti possono chiamare, per soli 3 minuti, nelle due ore in cui, ogni giorno, è disponibile il telefono interno. Niente pochet money, con la conseguenza, inevitabile, che queste persone sono indotte a procurarsi denaro, senza avere la possibilità di un controllo di lavoro, a causa della loro attuale condizione giuridica. Altra perplessità è quella che produce il coinvolgimento della Caritas. A questa associazione va certamente riconosciuto l’importante ruolo che svolge su tutto il territorio nazionale e l’impegno profuso sui temi dell’immigrazione. Ma essendo questa una associazione religiosa, non sarebbe più opportuno coinvolgere gli Imam, i preti ortodossi o, ancora, i pastori evangelici, visto che le persone in arrivo dall’Africa appartengono a quelle confessioni: potrebbero svolgere un effettivo ruolo di mediazione culturale».
Il Coordinamento Antirazzista Pugliese, che chiede l’accoglienza integrata per i migranti, ha ricordato anche il divieto di accesso alla tendopoli imposto ai giornalisti e l’iniziativa della Federazione della Stampa che si terrà oggi a Roma.
«L’obiettivo del Governo è stato parzialmente raggiunto» ha concluso Pilò. «Delle circa 25.000 persone arrivate da dicembre ad aprile, solo la metà ha ottenuto un regolare permesso. Alla Regione Puglia (dalla quale attendiamo ancora l’invito per un confronto), chiediamo di aiutarci ad abbattere il muro di separatezza burocratica, attendismo ed indifferenza, facendosi promotore di atti importanti per l’effettivo esercizio dei diritti dei migranti».










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