lunedì 30 settembre 2024


14/07/2011 18:53:07 - Manduria - Attualità

Stamani sopralluogo del capo della Protezione Civile, il prefetto Franco Gabrielli

 
«La tendopoli di Manduria realizzata su un ex aeroporto militare abbandonato sarà smantellata». L’ipotesi - annunciata dagli assessori regionali, Fabiano Amati e Nicola Fratoianni - prevede il trasferimento dei profughi nella ex base Usaf di San Vito dei Normanni (nella foto in basso), un’area di 160 ettari, con 260 immobili: una vera e propria città dismessa ormai dal 1984 (dopo che i militari Usa l’hanno abbandonata e ceduta al governo italiano, simbolicamente per 1 dollaro). La richiesta è contenuta in un atto ufficiale «del presidente Vendola che ieri ha scritto al prefetto Franco Gabrielli, capo Dipartimento della Protezione civile nazionale, per manifestare la disponibilità della Puglia a valutare l'ipotesi di utilizzo della ex base di San Vito dei Normanni».
L’ipotesi di smantellare il campo al confine tra i comuni di Manduria e Oria è maturata dopo l’ennesima verifica delle condizioni del campo da parte dello stesso Amati e ieri del presidente della Provincia di Brindisi, Ferrarese, secondo il quale «le condizioni di vita nel campo sono allucinanti e alle 9.30 del mattino c’erano già 36 gradi». I responsabili del campo sostengono che le tende dispongono di aria condizionata, ma la circostanza non sembra trovare conferma nei giudizi di Ferrarese che ieri non ha esitato a definirlo «un lager»
Ai 500 profughi già presneti, ieri mattina si ne sono aggiunti altri 950 extracomunitari provenienti da Lampedusa. Tra questi «tantissimi bambini, molti dei quali in tenera età» costretti «prima a soffrire il freddo e gli effetti della pioggia, oggi a fronteggiare un caldo insopportabile». Molti tuttavia già nelle prossime ore verranno trasferiti altrove.
Da qui la decisione della Regione di chiedere lo smantellamento della tendopoli realizzata su una distesa priva di qualsiasi riparo nelle ore di maggiore calura di questi giorni di caldo record.
«La disponibilità a valutare l'ipotesi della ex base Usaf di San Vito è ovviamente subordinata - hanno commentato Amati e Fratoianni - alla sottoscrizione preliminare di un apposito protocollo d'intesa tra il Governo e la Regione, che sancisca la gestione pugliese dell'intero immobile, dopo le necessarie bonifica e la ristrutturazione a carico della gestione commissariale, per essere a regime adibito a Casa del volontariato di Protezione civile o ad altra attività conforme alla missione della Protezione civile».










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