lunedì 30 settembre 2024


14/07/2011 18:57:09 - Manduria - Attualità

Ma il sindaco di San Vito dei Normanni è all’oscuro di tutto

 
Stando alle notizie di queste ore, si va affacciando l'ipotesi di trasferire presso l’ex Base Usaf di San Vito dei Normanni i profughi attualmente ospitati presso la tendopoli di Manduria. Un’ipotesi sulla quale abbiamo ascoltato il sindaco di San Vito dei Normanni, l'avv. Alberto Magli. “Ho appreso come voi dalla stampa questa notizia - dice al telefono il sindaco, oggi a Roma per motivi professionali - ed ho subito contattato il vice sindaco di Brindisi, Mauro D’Attis. Pensavo che il Comune capoluogo, in quanto territorialmente competente, ne fosse a conoscenza. Ma ho scoperto che nemmeno a Brindisi ne sapevano nulla. Ma, al di là della mancanza di comunicazioni e contatti ufficiali, la proposta di cui si parla - dice Magli - mi sembra una scelta poco opportuna”.
Ed ecco le motivazioni: “Premesso che non conosciamo le motivazioni che spingerebbero verso questa direzione, c’è da porre innanzitutto un problema di costi a carico dei cittadini: non si può pensare che gli immobili presenti nella dismessa base militare siano in condizioni tali da poter essere utilizzati senza alcun intervento. Quell’area e quelle infrastrutture sono abbandonate da anni ormai. Di conseguenza, la tendopoli di Manduria, che è già costata per realizzarla, andrebbe smantellata e rimontata dalle nostre parti, con ulteriori e significative spese. Non solo: ricordo a me stesso ed a tutti che questo sito è giudicato ad alto rischio ambientale per la presenza di strutture in cemento-amianto, particolare questo che risulta anche agli atti di un procedimento penale avviato a seguito di un incendio sviluppatosi nell’area un paio di anni fa. E non mi pare opportuno esporre la gente a questo rischio. E’ ovvio – conclude il sindaco – che né noi, né le altre comunità del territorio ci sottrarremo alle collaborazioni che saranno richieste e che si renderanno necessarie per affrontare e risolvere, in maniera dignitosa, la difficile problematica che il nostro Paese è costretto a gestire”.










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