mercoledì 25 settembre 2024


18/07/2011 10:35:23 - Salento - Attualità

La tragedia si è verificata nel rione Japigia

 
Un gioco innocente, l’ancoraggio di una porta di calcio che cede e su uno dei campetti del centro sportivo «Di Palma Sport» in via Caldarola a Japigia si è consumato ieri mattina, poco dopo le 13 un dramma senza fine. Il piccolo Giorgio Gernone, un bambino di 11 anni della zona Murat-Libertà, studente della scuola media «Carducci» (aveva terminato con profitto il primo anno), è stato travolto dalla porta in ferro del campo da calcio a sette sul quale stava giocando con alcuni amichetti.
Dalla prima e parziale ricostruzione dell’accaduto elaborata dai carabinieri il bambino stava cercardo di appendersi alla rete e alla traversa della porta il cui ancoraggio ha ceduto, travolgendolo. La traversa lo ha colpito al capo procurandogli un trauma esteso e profondo che purtroppo lo ha portato in breve alla morte. I primi a soccorrerlo sono stati gli infermieri del punto di assistenza sanitaria e gli addetti all’accoglienza del vicino «Acquapark» (struttura diversa, distinta e non coinvolta nella vicenda rispetto al centro sportivo che gestisce il campo) ai quali uno dei giovani amici di Giorgio si è rivolto chiedendo aiuto. Immediatamente è stato allertato il 118 e dopo circa quindici minuti una autolettiga è giunta sul posto.
L’ambulanza è ripartita a sirene spiegate verso il Pronto Soccorso dell’ospedale «Di Venere». Il medico notando la fuoriuscita di materiale cerebrale, durante la corsa disperata verso l’ospedale per tre volte, via radio ha comunicato alla sala operativa che era necessario a preparare l’accoglienza in Rianimazione. Lui stesso ha praticato una prima volta la rianimazione cardiopolmonare. Il disperato tentativo dei sanitari di sottrarre il piccolo Giorgio alla morte non è servito a nulla. I carabinieri della Compagnia Bari Centro, informati di quanto era accaduto dai medici del «Di Venere», hanno immediatamente avviato una indagine, eseguito i rilievi con gli uomini della Sezione investigazioni scientifiche e posto i sigilli al campetto.
La Procura ha aperto una inchiesta che viene coordinata dal pm Giuseppe Dentamaro. Il campo era chiuso e non sorvegliato. A quanto pare viene utilizzato solo in caso di prenotazione. Insomma non avrebbero dovuto esserci nessuno lì a giocare. Le due porte erano ancorate al suolo da alcune corde legate alla recinzione del terreno di gioco. Non è ancora stato stabilito se questi agganci abbiano ceduto o fossero già sciolti. La presenza dei bambini, entrati senza difficoltà, da un ingresso secondario, non è stata notata. L’unico testimone oculare della disgrazia al momento è il compagno di gioco che ha dato l’allarme. Spetterà agli investigatori ricostruire nei dettagli la dinamica dell’incidente e individuare possibili responsabilità.










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