domenica 22 settembre 2024


24/11/2008 00:00:00 - Sava - Cultura

UN GIORNO PARTICOLARE: all’ “Oreste Del Prete” di Sava il “Saviano – day”

 
 
Il 19 Novembre presso l’I.T.I.S. - LST “Oreste Del Prete” di Sava si è tenuta un’intera giornata dedicata a Roberto Saviano, giovane talento e coraggioso scrittore del libro “Gomorra : viaggio nell’impero economico e nei luoghi di dominio della camorra”. E’ una verità universalmente riconosciuta che la parola può essere utilizzata in vari modi e per diversi scopi, a volte banali, ma di certo non è banale definire la manifestazione de Del Prete unicamente importante. E’ importante, infatti, offrire ai giovani l’occasione di riflettere su argomenti che sembrano lontani, ma in realtà riguardano la società in cui viviamo e che così, semplicemente e realisticamente, ha raccontato Saviano nel suo libro. “ Voglio avere supermercati, negozi, fabbriche, voglio avere tre donne. Voglio avere tre macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore un uomo vero, uno che comanda veramente. Voglio morire ammazzato.” Questa lettera di un giovanissimo detenuto entrato a far parte del Sistema che è riportata nel best- seller di Saviano ci fa capire come la pensa chi decide, per scelta o per necessità, di prendere con la forza ciò che gli è stato negato. Dal 13 Ottobre 2006 in seguito al successo di Gomorra, romanzo accusa delle attività camorristiche, e alle minacce di morte ricevute dai clan mafiosi, il ventinovenne Roberto Saviano vive sotto scorta. Roberto Saviano è stato privato della sua libertà. Un’ingiustizia. Una delle tante. Roberto Saviano, un eroe moderno che ha sostituito alla spada l’arma delle sue parole abbattendo il muro dell’omertà dietro al quale si aggira l’oscuro mondo delle mafie per scuotere le coscienze di noi italiani e non solo. L’iniziativa pro Saviano , partita da una proposta della prof.ssa Rosa Soloperto, docente di Lettere, che è stata condivisa e fortemente sostenuta dal dirigente scolastico dott. prof. Alessandro Pagano e dall’intera comunità scolastica ha concluso il progetto “Educare alla legalità”. Si è trattato di una maratona non-stop di lettura del libro “Gomorra”, iniziata alle ore 8 del mattino e terminata alle ore 24. Studenti, genitori, docenti, personale ATA della scuola, personalità istituzionali e cittadini si sono avvicendati nella lettura delle pagine di Saviano, partecipando alla faticosa impresa ed accomunati da principi e valori positivi . L’assessore provinciale alla pubblica Istruzione, dott. Giuseppe Vinci, i consiglieri provinciali dott. Luigi Conte e dott. Giampiero Mancarelli, i sindaci dei comuni di Sava, ing. Aldo Maggi e di Manduria, prof. Francesco S. Massaro, il consigliere comunale di Sava avv. Claudio Leone, il Priore del Convento dei Frati Minori di Sava, padre Rosario De Polis, il già dirigente scolastico dell’ I.T.I.S. prof. Nuccio Aquilino hanno dato ulteriore senso e significato alla manifestazione testimoniando con i loro interventi l’importanza di perseguire e di credere nella legalità anche e soprattutto nell’ amministrazione  pubblica. La manifestazione è di certo stata una prova evidente della possibilità di comunicazione tra scuola, istituzioni e territorio ed il “Del Prete” è stato, infatti, centro propulsore e diffusore della legalità oltre che un luogo di vera e propria “purificazione” collettiva, poiché, prendendo coscienza delle brutture che l’uomo è capace di compiere, gli intervenuti si sono emozionati e liberati dalle catene dell’indifferenza. Roberto Saviano si batte proprio per questo: eliminare l’indifferenza della società che spesso preferisce chiudere gli occhi e non vedere, piuttosto che darsi da fare. Si tratta di paura? Mancanza di conoscenza? Per la seconda ipotesi, il “Del Prete” ha fatto qualcosa di reale, tangibile, importante, appunto. L’iniziativa ha contato sul potere dei fatti raccontati in pubblico, sul ruolo delle parole pronunciate ad alta voce come quelle con cui si conclude il libro “ …. maledetti bastardi sono ancora vivo”. E noi assieme a lui.










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