lunedì 23 settembre 2024


02/08/2011 10:05:29 - Manduria - Politica

Il parere di Salvatore Fanuli (FdS)

 
«Una iniziativa sicuramente interessante sul piano culturale e della denuncia quella del 29 luglio ad Avetrana.
Il giornalista Gianni LANNES ha dato un contributo significativo sulle problematiche ambientali che investono il territorio.
Non v’è dubbio alcuno che questa iniziativa, che sicuramente può contribuire a risvegliare le coscienze da troppo tempo sopite, punta all’abbattimento delle cause che determinano  malattie e fenomeni di mortalità prodotte dagli inquinanti.
La relazione, spaziando sulle tante verità nascoste e volutamente sottaciute, ha denunciato quanti e quali prodotti hanno inquinato il territorio e lo stesso mare jonio, individuandone le responsabilità di aziende e perfino di pezzi dello stato.
È stato detto come il sistema di potere e la difesa d’ interessi dei potentati economici, che di fatto detiene gli strumenti d’informazione, abbia ostacolato ed ignorato tante verità scomode, che vanno dall’affondamento nello Jonio di navi contenenti veleni di ogni sorta, perfino nucleari, al rilascio di elementi tossici praticati dalla grande industria.
Stante questa situazione, che indubbiamente è inaccettabile, si pone il problema del come eliminare l’inquinamento ambientale
Tenenuto conto che l’inquinamento è figlio di questo sistema di sviluppo basato sullo sfruttamento capitalista delle risorse, che considera la vita umana e lo stesso territorio come merce, la soluzione del problema, non può che essere quella di affermare un diverso sistema e un diverso sviluppo economico.
Occorre un cambiamento radicalmente profondo del modo di concepire la società e perfino la stessa qualità della vita che non può riferirsi a due totem rappresentati dal mercato e dal consumismo sfrenato cui il mercato ci ha abituati.
E se da un lato è essenziale la conoscenza delle varie situazioni ambientali promossa da quanti si dedicano con passione alla denuncia è altresì importante comprendere che i primi soggetti che possono determinare un cambiamento così profondo sono coloro che sono coinvolti in prima persona nelle fabbriche che, soprattutto in loro danno, inquinano.
Occorre che la classe lavoratrice, che per prima impatta con le problematiche dell’inquinamento, si faccia carico del problema costruendo un’alleanza che si saldi intorno al comune interesse, quello di una nuova qualità della vita, aprendo un fronte di lotta nella fabbrica e nella società civile, capace di affrontare il problema in termini di messa in sicurezza degli impianti inquinanti.
Questo sforzo di costruzione di alleanze deve superare il modo ribellistico e rinunciatario in cui si riconoscono alcuni movimenti, sviluppando una piattaforma rivendicativa al cui primo punto vi deve essere il controllo permanente delle emissioni e dei rilasci ambientali monitorati direttamente dalle istituzioni, quali Prefettura, Provincia, Comune, ARPA e Comitato permanente ambientalista.
Fermo restando l’importante ruolo dei lavoratori e delle loro Organizzazioni Sindacali, il PdCI - Federazione della Sinistra è impegnato a dare il suo contributo nella costruzione delle alleanze politiche che spingano le istituzioni e nello specifico il comune di Taranto ad una politica di controllo ambientale del territorio per trasformare in termini di sicurezza gli insediamenti industriali».
 
Salvatore Fanuli
FdS - Taranto










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