lunedì 30 settembre 2024


23/08/2011 10:04:55 - Manduria - Attualità

Si preannuncia uva di ottima qualità

 
Da ieri primi tagli della pregiata uva di Primitivo di Manduria doc di una vendemmia che si preannuncia di ottima qualità.
«Negli ultimi mesi si sono registrate le condizioni meteorologiche più favorevoli per ottenere uva di ottima qualità» annuncia Fulvio Filo Schiavoni, presidente del Consorzio Produttori Vini di Manduria, una delle realtà associative più dinamiche del settore vitivinicolo della zona. «C’è stata poca pioggia e tanta tramontana, condizioni che proteggono la pianta dal rischio che l’uva possa essere oggetto di attacchi di muffe. Non c’è stato neppure tanto caldo: con i picchi alti della temperatura, infatti, la vite rischia di “bruciarsi”. Tutto è andato per il verso giusto e, da ieri, è iniziata ufficialmente la vendemmia. La cantina che io rappresento aprirà i battenti per i conferimenti delle uve da domani (mercoledì). Sarà una vendemmia leggermente anticipata, ma una buona vendemmia».
Notizie finalmente positive, quindi, per un settore molto spesso tartassato da calamità atmosferiche, che compromettono quantità e, soprattutto, qualità dei raccolti.
«E’ stato stimato che sulla pianta vi sia un grado zuccherino “brix” di 23-24 gradi. Ciò consente di produrre vino corposo di 14 gradi, nel rispetto del disciplinare della denominazione ad origine controllata. Vi sarà una diminuzione, però, della quantità di uva prodotta nella resa per ettaro».
L’andamento del mercato del Primitivo doc o igt è sempre positivo.
«Dal mercato continuano ad arrivare segnali positivi per il Primitivo di Manduria doc o igt. Di solito, il quantitativo di Primitivo di Manduria doc prodotto (complessivamente fra 150.000 e 200.000 quintali nel territorio interessato) si vende con regolarità. Non sono grossi quantitativi, perché il Primitivo di Manduria era e resta un vino di nicchia. Sta aumentando anche la richiesta di vino sfuso da parte di imprenditori del nord, che compensa, in generale, qualche lieve calo di vendita di vino in bottiglia. Nella nostra cantina, ad esempio, un terzo di Primitivo viene venduto direttamente dal nostro punto vendita, un terzo attraverso le bottiglie e un terzo viene acquistato sfuso. Questo poi è l’anno in cui entrano in vigore il nuovo disciplinare della denominazione ad origine controllata e, primi in Puglia, anche il disciplinare della denominazione ad origine controllata e garantita. In calo sono invece le vendite delle uve di vitigni internazionali, come, ad esempio, il Cabernet».
In evoluzione la situazione della vicina Sava, il cui territorio è un’altra ottima “culla” del Primitivo. Negli ultimi anni, però, due realtà associative su tre hanno chiuso i battenti per ragioni diverse.
L’Amministrazione Comunale (e in particolare il nuovo assessore all’Agricoltura, Giuseppe Lamusta), sta impegnandosi in una capillare opera di valorizzazione del vino locale: Calici di Stelle e Art & Sapori sono stati due eventi che, nelle ultime settimane, hanno posto in vetrina in particolare il vino savese.
«Credo che sia necessaria un’organizzazione diversa per rilanciare il mondo vitivinicolo: le cooperative, da sole, non possono bastare per garantire reddito agli operatori» è l’opinione di Lamusta. «Serve un sistema di conferimento differenza, magari con la creazione di una società intercomunale. Anche gli standard di conduzione delle aziende devono tendere sempre verso il miglioramento. Dove conferiranno le uve i produttori savesi? Ai vinificatori locali o in qualche realtà produttiva della zona».










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