lunedì 23 settembre 2024


29/08/2011 12:56:49 - Manduria - Politica

L’associazione Abele chiede “uno sbocco politico attraverso la decisione del riconoscimento di protezione umanitaria”

 
«Al termine dell’iniziativa dell’on. Mantovano del 27 agosto a Manduria, a cui non è seguito alcun dibattito pubblico nonostante questo fosse previsto, siamo comunque riusciti ad avere un incontro con il sottosegretario agli interni. Le questioni da noi poste sono state la gestione del campo di Manduria, il rilascio dei permessi di soggiorno per motivi umanitari ai richiedenti provenienti dalla Libia e il rinnovo dei permessi in scadenza ad ottobre per i profughi tunisini.
Sul campo abbiamo avuto un acceso confronto in ordine al trattenimento illegale delle persone dentro il recinto oltre alle condizioni inumane determinate dalle condizioni climatiche e le numerose segnalazioni ricevute riguardo alla insufficiente fornitura di alimenti, impossibilità di comunicazione con le famiglie, e la somministrazione di sedativi. Tutte denunce che abbiamo ricevuto ma che non è possibile verificare da parte di organizzazioni che non hanno rapporti economici con l’Amministrazione, in quanto continua a rimanere precluso l’accesso al campo a queste come ai giornalisti. L’on. Mantovano non è entrato nel merito delle questioni, al suo posto hanno sentito il dovere di intervenire il sindaco di Manduria e la Questura, continuando a negare contro ogni evidenza i temi da noi contestati.
Un elemento positivo, però, lo abbiamo rilevato quando abbiamo posto al sottosegretario i quesiti sul rilascio del permesso di soggiorno a tutti i richiedenti in quanto, fra pochi mesi, la situazione venutasi a determinare, provocherà una grave emergenza sociale a causa di una oggettiva costrizione in clandestinità di circa 40.000 persone che non possono ottenere un riconoscimento di protezione internazionale all’interno dell’attuale quadro legislativo. In queste condizioni le persone diniegate non potranno fare altro che andare ad ingrossare il mercato del lavoro nero e della riduzione in schiavitù. L’on. Mantovano ha convenuto che la situazione da noi descritta è assolutamente realistica e si attiverà per andare verso la soluzione che indichiamo, ovvero uno sbocco politico attraverso la decisione del riconoscimento di protezione umanitaria.
Crediamo che su questo tema debbano intervenire con urgenza anche gli enti locali, poiché questi saranno a breve chiamati a rispondere all’emergenza, soprattutto alla scadenza delle convenzioni della protezione civile con gli alberghi e l’inevitabile riversamento sulle strade in cerca di riparo da parte delle centinaia di persone attualmente ospitate a Massafra, Palagiano, Castellaneta e Ginosa.
A questo fine sollecitiamo che venga realizzato un tavolo tecnico coordinato dalla Provincia e che veda presenti i Comuni, la Regione, la Protezione Civile,gli enti di tutela e le organizzazioni sociali».
 
 
Per associazione Babele
Enzo Pilò










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