lunedì 30 settembre 2024


30/08/2011 19:21:54 - Manduria - Attualità

Nel corteo di domenica, pochissime presenze di rappresentanti della minoranza

 
In bici, con l’intera famiglia, o a piedi. A cavallo (come i Cavalieri dell’Arneo, che aprivano il corteo di protesta), o con singolari altarini, trasportati per tutto il percorso, da Specchiarica a San Pietro in Bevagna. Con semplici t-shirt (come quelle, bianche, indossate dagli amministratori di Manduria), o con magliette blu (come quelle che hanno caratterizzato gli attivisti del Comitato spontaneo di Manduria). E persino dall’alto, con due ultraleggeri. Singolare, poi, l’ironia del rappresentante del Wwf, Francesco Di Lauro, il quale ha realizzato e appeso all’esterno della propria auto una tartaruga in carta, sulla quale, rifacendosi alla recente schiusa di uova di un esemplare di Caretta Caretta nella vicina contrada Capoccia di Campomarino, ha lanciato un eloquente messaggio al governatore Vendola: “Presidente, le prossime uova te le tiro direttamente in faccia – Tua Caretta Caretta”. Poi lo slogan che racchiude le ragioni della protesta: “Area protetta marina, altro che latrina!”.
Colorato e chiassoso, il corteo di protesta contro lo scarico a mare del depuratore consortile, promosso dal presidente del Consiglio Comunale di Manduria, Leo Girardi, ha ribadito la convinzione di un intero territorio: ben venga il depuratore, ma si eviti lo scarico a mare, che metterebbe a repentaglio la cristallinità delle acque di questa zona. Circa 2.000 persone (di Manduria, ma anche di Avetrana ed Erchie), hanno aderito all’appello lanciato dal Comune di Manduria. Tante altre hanno atteso il passaggio del corteo lungo la litoranea, oppure direttamente l’arrivo nella piazza centrale di San Pietro in Bevagna, dove c’è stato il momento conclusivo con gli interventi di alcuni amministratori e dei rappresentanti delle varie associazioni che hanno aderito (fra queste, ancora una volta, era presente Confcommercio, con il proprio presidente provinciale Leonardo Giangrande, e con gli iscritti di Manduria).
«Non è una rivendicazione legata ad interessi personali o, comunque, privati» ha affermato la referente del Comitato di Manduria per il no allo scarico a mare, Liliana Digiacomo. «Vogliamo tutelare il nostro mare e, con esso, la nostra economia».
Tre manifestazioni di protesta in dieci giorni: ora si spera che, abbandonando le abitazioni di villeggiatura, la gente (ma anche i politici), non dimentichi questa vertenza.
«La protesta dovrà continuare anche nei prossimi mesi» è stato l’auspicio dell’assessore Antonio Curri. «C’è un precedente incoraggiante: qualche anno fa la mobilitazione è servita a scongiurare un impianto di dissalazione delle acque del Chidro. Ora dobbiamo riuscire ad evitare lo scarico a mare delle acque del depuratore».
Un’unica osservazione. Lungo tutto il corteo abbiamo notato solo sei esponenti politici di partiti diversi di quelli della maggioranza di Manduria: Perrucci e De Bartholomaeis dei Verdi, Lariccia dell’Udc, Punzi e, per un tratto, Vico del Pd, Brunetti del Sel. Se la protesta dividerà il mondo politico cittadino, l’obiettivo si allontanerà…










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