lunedì 30 settembre 2024


31/08/2011 11:07:11 - Manduria - Attualità

Hanno assistito una cinquantina di ragazzi, precedentemente coinvolti in giochi all’interno della masseria

 
A contatto con la natura, come piccoli Indiana Jones, indotti, attraverso il gioco, ad esplorare e conoscere uno dei centri più importanti della civiltà contadina di un tempo: la masseria, nello specifico quella denominata Marina, che si trova all’incrocio fra la Manduria-San Pietro in Bevagna, con la provinciale cosiddetta “Tarantina”.
Grazie all’ottimo intuito di Alessandro Mariggiò, referente delle Riserve Naturali Orientali della Provincia di Taranto, e alla collaborazione di alcune associazioni cattoliche (il gruppo scout Agesci Manduria 1, il gruppo Masci di Manduria, l’Azione Cattolica della Parrocchia della SS. Trinità e l’oratorio Anspi “Don Luigi Neglia”), nei giorni scorsi una cinquantina di bambini hanno partecipato dapprima a una avvincente “caccia al tesoro” all’interno della masseria Marina e, poi, come premio finale, hanno potuto conoscere due civette, un assiolo e un nibbio, che erano in cura presso il Centro di Recupero di Aviofauna di Manduria, fondato e diretto dai veterinari Danzi e Fontana.
La prima parte del pomeriggio è stata dedicata alla “caccia al tesoro”: dieci adulti attivisti del gruppo Masci, vestiti da “massari”, sono stati associati (grazie anche a eloquenti cartelli al collo), ad altrettante masserie importanti del territorio manduriano. Dopo la costituzione delle squadre (il cui nome è stato mutuato proprio dalle masserie), i “massari” si sono nascosti all’interno di masseria Marina. Il compito dei bambini è stato quello di trovare i “massari”, potendo, in tal modo, conoscere ogni anfratto della masseria, di proprietà del Comune. Per ogni “massaro” ritrovato c’era da superare una prova, che consisteva in antichi giochi dei bambini.
Concluso il gioco, è iniziata una seconda fase ancora più entusiasmante per i bambini. Il dott. Danzi ha mostrato loro due civette, un assiolo e un grande nibbio, tutti recuperati all’interno delle Riserve Naturali, con problemi differenti. Dopo un periodo di cura, le due civette e l’assiolo (quest’ultimo è stato anche accarezzato dai bambini), sono stati rimessi in libertà.
Una serata di divertimento completamente dedicata alla natura, che non poteva che concludersi con una degustazione di frise, di bruschette e di altri prodotti della terra manduriana.

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