lunedì 30 settembre 2024


02/09/2011 12:41:22 - Manduria - Attualità

L’obiettivo è quello della salvaguardia dei valori degli ambienti naturali attraverso la conservazione di specie animali o vegetali

 
«Il Regolamento e del Piano dell’Area Naturale protetta “Riserve naturali regionali orientate del litorale tarantino orientale” ha come obiettivo quello della salvaguardia dei valori degli ambienti naturali attraverso la conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche di biotopi, di valori panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici ed idrogeologici, di equilibri ecologici».
I professionisti incaricati di elaborare il Piano delle Riserve Naturali (guidati dal direttore Alessandro Mariggiò), chiariscono, dopo le incomprensioni di lunedì sera, le finalità di questo strumento.
«Col Piano intendiamo salvaguardare i valori degli ambienti costruiti (sistema antropico), attraverso la conservazione e il risanamento del sistema insediativo storico (centri storici, edifici e manufatti di valore storico-artistico, ecc..), della viabilità storica, del sistema idraulico, del sistema produttivo agricolo tradizionale, del paesaggio nel rispetto delle caratteristiche naturali, paesistiche, antropologiche, storiche e culturali locali» si legge nella relazione introduttiva del Piano. «Puntiamo anche alla realizzazione di un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, mediante l’applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale, attraverso la salvaguardia dei valori antropologici ed archeologici e la promozione di uno sviluppo ordinato delle altre attività produttive, degli insediamenti umani e dei servizi nell’area del parco e in quelle d’influenza socio-economica. Lavoriamo anche per la valorizzazione delle risorse ambientali naturali ed antropiche, compatibilmente con gli obiettivi di salvaguardia, al fine di promuovere uno sviluppo economico sostenibile e contribuire alla promozione e alla crescita di attività ricreative e turistiche compatibili».
Secondo i tecnici incaricati di elaborare il Piano delle Riserve Naturali, in questa direzione, un Parco, correttamente inteso, può essere la risposta più idonea e forse l’unica, per costruire un nuovo modello di sviluppo per il territorio di Manduria, oggi attraversato da una profonda crisi, e non solo economica. Non si vuole però attrezzare un’“oasi” o un’“isola protetta”, ma un laboratorio che possa rappresentare anche uno dei punti di partenza per la rinascita della città di Manduria e di parte del territorio provinciale. Si tratta di realizzare un Parco da intendersi come zona campione di un territorio più vasto, e non come porzione “isolata” dal più ampio contesto storico e fisico. Il Parco, come “fabbrica di natura e di cultura”, deve essere considerato un’azienda che gestisce il prodotto natura e il prodotto culturale, in modo tale da promuovere lo sviluppo economico e l’occupazione diretta e indotta, su tutto il suo territorio e sulle circostanti aree di influenza.










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