lunedì 30 settembre 2024


08/09/2011 13:58:30 - Manduria - Attualità

Per Curto, necessaria «una ulteriore verifica tecnica e politica sulla opportunità dell’impianto, sulla idoneità della localizzazione, nonché sulla validità del progetto»

 
«L’assessore regionale All’Ambiente, Lorenzo Nicastro, venga in Consiglio regionale per riferire con urgenza sulla delicata e spinosa questione del depuratore consortile di Manduria e Sava».
Eupremio Curto, vice capogruppo per l’Udc in Consiglio Regionale, ha presentato una interrogazione urgente al presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, al presidente della giunta regionale, Nichi Vendola, e all’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro.
Il senatore di Francavilla Fontana, ricordando che «da tempo è in corso un intenso dibattito in riferimento alla ipotesi di realizzazione nella zona Chidro-Urmo del depuratore consortile di Sava, Manduria e della marina di Manduria, nel cui progetto è previsto lo scarico a mare dei liquami in tabella 1 nella zona di Specchiarica e in prossimità dell’area protetta della Salina dei Monaci», rimarca la decisione della Regione Puglia, la quale ha già emesso «il decreto con cui vengono avviate le procedure di esproprio dei terreni su cui dovrebbe essere realizzato il depuratore, nonostante le vibrate proteste delle popolazioni interessate».
Secondo Curto, «risultano incomprensibili i motivi per i quali la Regione Puglia, in aperta contraddizione con i tanti proclami a difesa del nostro turismo e dell’ambiente, abbia deciso di penalizzare così ingiustamente un territorio dichiarato circa quindici anni fa “area protetta”: il previsto divieto di balneazione per oltre un chilometro di costa, conferma l’inevitabile inquinamento di un mare unanimemente giudicato splendido, che, semmai, andrebbe valorizzato con interventi idonei ad intercettare la domanda turistica, e non, invece, massacrato da interventi che ne stravolgeranno la funzione».
Curto, proprio per questi motivi, chiede di conoscere «se il governo regionale non ritenga di dover interrompere il richiamato iter procedurale, al fine di una ulteriore verifica tecnica e politica sulla opportunità dell’impianto, sulla idoneità della localizzazione, nonché sulla validità del progetto».
Intanto, sulla querelle resta, ancora inevasa, la richiesta del capogruppo consiliare del Pd, Gianni Vico, finalizzata ad una nuova convocazione del Consiglio Comunale di Manduria. A questa seduta, secondo il Sel, ci sarebbe la disponibilità alla partecipazione dell’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Amati. Un’opportunità importante, in quanto potrebbe aver luogo un confronto fondamentale fra le parti, nell’ottica della rivisitazione del recapito finale del depuratore.










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