lunedì 30 settembre 2024


14/09/2011 11:02:12 - Manduria - Attualità

La denuncia di Francesco Di Lauro: «La Taranto-Avetrana non serve a nulla»

 
«La “Ta-Av” è un insulto alle vocazioni turistiche della fascia costiera ionico-salentina orientale, la fine vera e propria dello sviluppo sostenibile di questo territorio».
A poche ore dal termine ultimo (oggi, mercoledì) per presentare osservazioni da parte dei cittadini e dei comuni interessati (ovvero tutti quelli compresi da Taranto a Porto Cesareo) al progetto della superstrada “Taranto-Avetrana”, Francesco Di Lauro, presidente pro tempore della associazione “Azzurro Ionio”, nonché membro del Collegio Nazionale dei Probiviri del WWF, pone nuovamente in evidenza lo stridente contrasto fra un’opera faraonica e il tipo di sviluppo scelto dal versante orientale della provincia.
«A cosa e a chi serve una strada così grande, fortemente voluta dal presidente della Provincia, Gianni Florido?» si chiede il legale Di Lauro. «Agli imprenditori agricoli e agli allevatori intorno a Statte, rovinati dalla diossina e ancora in causa per essere risarciti? Ai parenti delle vittime di incidenti stradali sulla Taranto–Massafra? Ai senza acquedotto e senza fogna di Taranto “vecchia”? Agli studenti senza riscaldamento e senza intonaci? A Giovanni Rana, che con le cozze di Taranto voleva farci i ravioli e non i falò negli inceneritori? Ai cittadini di Sava, raffinatamente ricattati con un depuratore che scaricherà a mare e messi contro quelli di Avetrana, Maruggio, Manduria? A Marescotti e al suo seguito di “puliti sognatori”? A quelli del WWF che hanno vegliato due mesi un nido di tartaruga a Torre Ovo? O alla signora Antonina, pensionata di Monacizzo?».
L’ambientalista manduriano elenca, quindi, tutti i guasti ambientali che la Taranto-Avetrana (ormai ribattezzata “Ta-Av”, con un chiaro riferimento ad un’altra lotta in atto per la difesa del territorio), apporterebbe.
«Passano i decenni, ma il progetto (partorito dalle “raffinatissime menti” dell’establishement politico-affaristico democristiano negli anni Sessanta) sfida crisi economiche, politiche, sociali e ricompare (è proprio il caso di dirlo), in bocca a Gianni Florido, questa volta a quattro corsie, munito di svincoli autostradali e bretelle e complanari, ma è ancora più corto rispetto alla originaria Circumsalentina: il tracciato muore dopo Avetrana» prosegue Di Lauro. « La “Ta-Av” porterà mirabilia, sviluppo e decongestionamento, forse anche qualche perlina, specchietti e polvere da sparo per le tribù locali, passando più o meno sullo stesso tracciato della bisnonna ‘Circumsalentina’, in parallelo alla litoranea, devastando per 56 km, con svincoli, complanari, strade di servizio e altre porcherie inutili, una fetta di territorio tra le più integre della fascia pre-costiera pugliese. Cambierà il paesaggio del mar Piccolo nei pressi della Salina Grande, scompariranno interi ettari di ulivi secolari e bellissimi, scomparirà la sorgente del fiume Borraco, molte masserie tra cui quella della Marina, gran parte della sezione interna della pineta dell’Arneo, lunghe porzioni della palude del Conte, le grotte e gli insediamenti neolitici a sud di Avetrana. Così che tutto il territorio pre costiero che costeggia la cosiddetta ‘Tarantina’ sarà massacrato da svincoli faraonici, 32 metri per quattro corsie di sede stradale principale, più complanari e strade di servizio…».










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