lunedì 30 settembre 2024


24/09/2011 07:25:12 - Manduria - Attualità

L’Italia dei Valori ha assunto l’impegno di sposare la battaglia degli ambientalisti

 
«Non vogliamo essere figli di un … Nichi minore».
Manduria ha rivendicato, ancora una volta, il diritto di poter avere voce in capitolo nelle determinazioni relative allo sviluppo del proprio territorio. Al cospetto dell’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, e al commissario regionale dell’IdV, l’on. Augusto Di Stanislao, ha ribadito la propria volontà: ben venga il depuratore, ma con le tecnologie più avanzate della Tabella 4, ubicato in un’altra area e senza lo scarico a mare, per evitare di pregiudicare un futuro economico che possa avere, come traino, proprio il turismo. Magari, pertanto, un depuratore che abbia le tecnologie (compreso l’impianto di fito depurazione), scelte per Melendugno.
Questi impegni, ieri, Manduria ha chiesto ai due autorevoli esponenti dell’Italia dei Valori. Ricevendo, in cambio, l’impegno dell’on. Di Stanislao a chiedere, sin da oggi, un incontro al governatore Vendola, al fine di farsi portavoce delle istanze della popolazione del versante orientale della provincia di Taranto.
«L’ambiente è un valore irrinunciabile» ha affermato l’on. Di Stanislao. «Non è un valore che si può negoziare. Mi impegno, stasera, a sposare la vostra battaglia, facendoci carico, come partito e come assessorato, delle vostre istanze».
Un po’ meno perentorio l’assessore Lorenzo Nicastro.
«Domani (oggi, ndr) incontrerò Vendola in giunta» ha annunciato l’assessore dell’Italia dei Valori. «Consegnerò il plico contenente le 4.900 firme di cittadini che chiedono la modifica del progetto del depuratore. Purtroppo io non ho la bacchetta magica. Il collega Amati, che incontrerete domani (oggi, ndr) in quest’aula, ha una competenza specifica su quest’opera. Francamente, però, posso affermare che mi riesce difficile pensare che Vendola non abbia la sensibilità di ascoltare la volontà della popolazione impegnata in questa battaglia».
Queste parole hanno spinto alla replica il sindaco Tommasino, che, in apertura dell’incontro, aveva elencato tutte le alternative a più riprese avanzate dal Comune di Manduria.
«Questo non è solo un appalto o un lavoro pubblico» ha dichiarato il primo cittadino manduriano. «Noi ci stiamo spendendo per una questione ambientale e ci aspettiamo che anche lei, assessore Nicastro, diventi il protagonista, al pari del suo collega Amati».
Ancora più accorato l’intervento del cittadino Gregorio Pizzi.
«Noi ci aspettiamo dall’assessore Nicastro un impegno più preciso» ha affermato Pizzi. «Lei deve sposare questa che è anche una battaglia di democrazia e civiltà. E se dovesse incontrare ostacoli, a Bari, dovrebbe arrivare anche a dimettersi. Il depuratore non deve scaricare a mare. Con le buone o con le cattive».
Nel corso dell’incontro sono anche intervenuti Arcangelo Durante, coordinatore dell’IdV di Manduria, Liliana Digiacomo, coordinatrice del comitato “No scarico a mare”, un cittadino di Pulsano (che ha parlato dell’emergenza che esiste in quella città), tre bambini (Rebecca, Riccardo e Davide), che hanno consegnato a Nicastro le 4.900 firme raccolte, e l’ambientalista Francesco Di Lauro («La Regione non può avere due pesi e due misure»).










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