domenica 22 settembre 2024


27/09/2011 12:05:40 - Avetrana - Politica

Ribadito il no allo scarico a mare e la scelta della trincea drenante

 
«Dall’incontro con l’assessore regionale Amati è arrivata una nuova spinta verso il nostro impegno».
Gli ambientalisti non hanno accolto molto positivamente gli impegni assunti in aula, a Manduria, dall’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Fabiano Amati. Speravano di vedere accolta la propria richiesta principale: ovvero l’eliminazione dello scarico a mare come recapito finale delle acque “sanificate” dal depuratore. Impegno che non è arrivato.
«Dopo aver partecipato attivamente alle quattro manifestazioni del 18, 21, 25 e 28 agosto scorsi e alla raccolta delle firme da indirizzare non solo a Nichi Vendola ma a tutti coloro che devono e possono decidere sul recapito finale del depuratore, la riunione del Consiglio monotematico intercomunale di Manduria, con la partecipazione dell’assessore Amati, non può che essere considerata l’inizio di una battaglia democratica e ambientale contro la desertificazione della Puglia» scrivono, in una nota, i coordinatori del comitato “Si al depuratore, no allo scarico a mare” di Avetrana. «Il prof. Romanazzi (che ha relazione in qualità di tecnico su invito del Comune di Manduria) ha spiegato i pro ed i contro di ogni soluzione, lasciando di stucco chi l’aveva invitato e più confuso di prima chi credeva di avere la verità in tasca. La decisione non è solo tecnica, ma politica e amministrativa: i soggetti decisionali sono molti e ognuno deve assumersi la responsabilità della scelta, non per oggi ma per il domani».
Il comitato di Avetrana entra quindi nel merito e indica le proposte per risolvere il problema.
«L’assessore Amati, dopo aver garantito che si farà carico degli investimenti per il ripristino della rete irrigua dell’Arneo e delle tecnologie pel massimo affinamento dei reflui (oltre, quindi, la Tabella 4) è stato molto chiaro: non si può superare la soluzione dello sbocco a mare perché la legge nazionale vieta l’immissione delle acque sanificate nella falda profonda» rimarcano gli ambientalisti di Avetrana. «Date le caratteristiche geo-morfologiche della Puglia, con l’assenza di corsi d’acqua superficiali, la Regione da tempo denuncia la situazione critica in cui si trova la falda da cui ormai si emunge acqua salmastra per l’irrigazione. Per questo noi confermiamo che la soluzione ecocompatibile, meno costosa e condivisibile c’é: costruire un depuratore nelle vicinanze di Manduria e Sava per i propri reflui, senza considerare le marine. In questo modo si risparmierebbero i finanziamenti per la costruzione del collettore per i liquami di 11 chilometri e si è in prossimità della grande condotta dell’Arneo; dotare le marine di acqua potabile e rete fognante per poi far confluire i reflui ad Avetrana e Maruggio, visto che sono più vicini e sono dotati di depuratori senza sbocco a mare; attivare il consorzio Arneo affinché faccia utilizzare al massimo l’acqua depurata in agricoltura e l’AQP per l’uso civile non potabile (senza dimenticare che a tutt’oggi si usa per far scaricare il wc); costruire le barriere drenanti, in attesa che la legge nazionale permetta
(in deroga) lo sversamento delle acque sanificate in falda, così come richiesto, da sei anni, al Governo dalla Regione Puglia».










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