lunedì 23 settembre 2024


27/09/2011 12:09:27 - Manduria - Politica

Le acque affinate, per legge, non possono essere scaricate in mare

 
«C’è qualcosa che non quadra nel discorso, abbastanza fumoso, dell’assessore regionale Amati. Ogni volta che ci penso, la parola che mi viene in mente è: bluff! Si, un ottimo e ben confezionato bluff».
Il segretario provinciale dei Verdi, Gregorio Mariggiò, esprime, attraverso il profilo Facebook del comitato “No allo scarico a mare” di Manduria, le proprie perplessità sull’esito del Consiglio Comunale di venerdì scorso.
«Perché ritengo sia stato un bluff? Non riesco a capire una cosa semplice semplice» sostiene Gregorio Mariggiò. «Desidererei che l’assessore Amati mi spiegasse in che modo intende prendere in giro la Corte dei Conti presentando un progetto di depurazione con affinamento (per legge c’è il divieto assoluto di sprecare acqua e quindi è obbligatorio riutilizzarla al 100%) e poi, ancora, parlare di scarico a mare.
Me lo dovrebbe spiegare nello stesso modo in cui, a suo dire, ottimamente spiega la vita a suo figlio di 7 anni...».
Mariggiò fa notare, dunque, questa incongruenza: la disponibilità ad affinare i reflui del depuratore consortile di Manduria e Sava e poi prevedere, comunque, lo scarico a mare per il “troppo pieno”, nel periodo in cui, ovvero, le campagne non richiedono acqua per l’irrigazione.
«Sempre con lo stesso dovere di padre di un bambino di 7 anni, l’assessore regionale Amati mi dovrebbe spiegare perché la Corte dei Conti non dovrebbe bocciare questo progetto» continua ancora Mariggiò. «E mi dovrebbe spiegare perché ha voluto far passare l’assunto che l’Aqp ha degli impianti efficienti, offendendo i cittadini di Manduria, i suoi consiglieri comunali e quelli dei comuni limitrofi, scambiandoli per imbecilli. Dichiarando, quindi, che l’acqua recapitata in mare sarà sempre anch’essa “sanificata” (piace anche me, oltre che ad Amati questo leggiadro termine). Un progetto di depurazione, con affinamento dei liquami, per legge, non può prevedere lo scarico a mare!».
Quindi la conclusione politica.
«Abbiamo raccolto, in tre giorni, 4.900 firme per scongiurare lo scarico a mare. Ci batteremo proponendo, ancora una volta, un progetto alternativo valido: affinamento dell’acqua, riutilizzo della stessa e, per il troppo pieno, trincee drenanti. Oppure» termina Gregorio Mariggiò, «de-localizzare lo smaltimento dei liquami con dei mini depuratori, il recapito finale attraverso il riutilizzo dell’acqua e, per il “troppo pieno”, le trincee drenanti. Non ci faremo prendere in giro da giochi politici “del cane zitto”, come ormai qualche parte politica ama fare».










img
Cucina d'asporto e Catering
con Consegna a domicilio

Prenota Ora