lunedì 23 settembre 2024


04/10/2011 09:30:51 - Sava - Attualità

Un nuovo esposto dell’ambientalista Mimmo Carrieri

 
Circa dieci quintali di eternit abbandonati nei pressi dell’antica masseria e degli alberi di ulivo secolari di masseria “Capriola”, in agro di Sava. A fare le triste scoperta l’ambientalista savese Mimmo Carrieri, che, attraverso un esposto, ha chiesto l’intervento degli agenti del Corpo Forestale dello Stato.
«Ormai non si contano più le discariche abusive a cielo aperto che, non solo deturpano il paesaggio silvestre, ma inquinano l’aria, il suolo e il sottosuolo di gran parte del territorio provinciale, e in particolare quello del versante orientale» è la premessa di Carrieri. «Non é trascorso molto tempo da quando nella contrada “Corona”, territorio del comune di Roccaforzata, avevo scoperto e denunciato alla Polizia Provinciale di Taranto, con uno dei miei ormai ricorrenti esposti, lo sbancamento di un terreno agricolo dall’estensione di circa 6.000 metri quadrati, in tempi recenti coltivato a vigneto. All’interno di profonde buche venivano sversati materiali speciali quali: inerti da costruzioni, pezzi bituminosi di manto stradale, plastiche e materiali ferrosi, che successivamente venivano interrati. Nei giorni successivi alla mia denuncia, gli agenti del Comando di Polizia Provinciale di Taranto da me guidati nei pressi della discarica, verificato lo stato dei luoghi ed espletate le necessarie indagini, provvedevano al sequestro dell’area in questione. Dopo pochi giorni, ecco un altro grave episodio di inquinamento per la creazione di un’altra discarica abusiva. Lo scempio si é verificato questa volta in contrada “Masseria Capriola”, territorio del Comune di Sava, dove, in un’ampia area, e in prossimità dell’omonima antica masseria e degli alberi di ulivo secolari, ignobili “attentatori” dell'ambiente e della salute pubblica, notte tempo hanno scaricato un ingente quantitativo di eternit sfibrato: circa dieci quintali».
Nello stesso giorno della segnalazione, sono intervenuti gli agenti del Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Manduria.
«Guidati dal Comandante Musella, sono immediatamente intervenuti sul posto per la verifica di legge. I provvedimenti di legge scaturiranno in seguito alle indagini ancora in corso. Vorrei lanciare un appello a coloro che con molta facilità maneggiano l’amianto, non solo per disfarsene: le onduline di eternit, oltre ad arrecare gravi danni all’ambiente, sono dei veri killer anche per la salute pubblica, poiché sono stati realizzati con una miscela di cemento-amianto. In particolar modo» fa notare l’ambientalista Carrieri, «in caso di sfibratura, le particelle che si liberano nell’aria, se inalate, possono provocare patologie tumorali quali: i tumori della pleura, ossia il mesotelioma pleurico e dei bronchi, e il carcinoma polmonare. Per attenersi alla normativa vigente relativa allo smaltimento dell’amianto occorre spendere un pò di soldi. Però non dimentichiamo mai che la salute non ha prezzo…».










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