lunedì 30 settembre 2024


10/10/2011 10:29:13 - Manduria - Attualità

I ringraziamenti alla comunità manduriana per l’adesione alla raccolta dei fondi

 
Conclusa la raccolta di fondi promossa dall’associazione “Manduria Migliore” per sostenere la ricerca sulla Sla dal comitato pugliese di “Viva la Vita”. Lanciata 4 maggio scorso, la raccolta di fondi aveva già fruttato, nei primi giorni, circa 5.000 euro. Proprio quest’ottima risposta della comunità manduriana spinse “Manduria Migliore”, all’indomani di un convegno sulla Sla che si tenne nell’aula consiliare, a prolungare la racconta dei fondi sino al 30 settembre.
Venerdì scorso, alla presenza dei rappresentanti delle due associazioni, si è proceduto, quindi, all’apertura dei salvadanai distribuiti nelle sedi di varie attività cittadine.
L’importo totale raccolto (che non è stato specificato) è stato consegnato nelle mani dei rappresentanti di Manduria dell’associazione “Viva La Vita”.
«Desideriamo ringraziare tutta la cittadinanza per la grande attenzione data all’iniziativa e per la generosità dimostrata nei fatti» si legge in una nota di “Manduria Migliore”.
Non è un caso se da Manduria è partita una iniziativa per sostenere la ricerca sulla Sla e, quindi, anche la sperimentazione delle cellule staminali per arginare i suoi terribili effetti. Nella città messapica si registrano attualmente, infatti, ben sei casi di sclerosi laterale amiotrofica. Una percentuale di incidenza altissima: sei in una popolazione di circa 30.000 abitanti, contro una media nazionale di circa cinque casi ogni 100.000 abitanti. Un dato impressionante: quasi il quadruplo rispetto alla media.
«Solo in un paese della Sardegna si è registrato un numero di casi maggiore rispetto alla popolazione residente» ci fa sapere uno degli ammalati di Sla di Manduria, che per una questione di privacy ha chiesto di restare nell’anonimato.
E’ difficile interpretare questo dato di Manduria. Potrebbe essere il frutto di un caso, ma potrebbe anche costituire un segnale di allarme.
Allo stato attuale non vi è ancora certezza, infatti, sulle cause scatenanti di questa malattia. In pochi casi sono state riconosciute cause di origine genetica, anche se abbastanza eterogenee. Un altro eccesso è stato rilevato tra gli sportivi ponendo l’ipotesi della responsabilità dell’intensa attività fisica o del doping.
E resta sempre comunque il dubbio che ci possano essere l’inquinamento di natura ambientale come concausa dell’origine di questa malattia, caratterizzata dalla degenerazione dei motoneuroni, le cellule depurate al controllo del movimento, della deglutizione e della respirazione.










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