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11/10/2011 16:00:16 - Provincia di Taranto - Politica

Generoso Tocci riconfermato segretario

 
La Federazione Provinciale del PdCI di Taranto ha tenuto il suo 6° congresso nei giorni 7 e 8 ottobre. Al termine delle 2 giornate di discussione sono stati eletti i nuovi organi dirigenti ed è stato confermato all’unanimità nell’incarico il segretario avv. Generoso Tocci. Il congresso inoltre ha approvato all’unanimità le tesi contenute nel documento congressuale e in coerenza con queste ha definito le direttrici politiche per la sua azione nella provincia che possono così riassumersi.
La Provincia di Taranto rappresenta il paradigma della situazione attuale del nostro paese. In essa si palesano, in scala per le dimensioni ma amplificati per il microcosmo in cui si riproducono, il decadimento economico, sociale, culturale, ambientale, morale e politico che affligge l’Italia di questo inizio di secolo.
In questo contesto, così come nel resto del paese, la politica svolge un ruolo spesso subalterno abdicando così alla sua funzione di guida. La progettualità lascia spazio alla mano libera del mercato che spesso è la mano libera dei poteri forti e della malavita organizzata. In questo modo non si è governato il settore industriale e contemporaneamente si è abbandonata la naturale vocazione alla agricoltura, al settore ittico e al terziario.
E’ chiaro che a pagare più di tutti sono gli strati sociali più deboli. Pagano i giovani in termini di disoccupazione e precarietà. Pagano i lavoratori in termini di sicurezza e di diritti. Pagano gli anziani e i bambini in termine di salute. Ma non basta. Tutti questi pagano due volte. Pagano anche in quanto cittadini in termini di devastazione del territorio e di degrado ambientale.
Questo contesto con cui confrontarsi porta i comunisti della Provincia di Taranto a proporsi come soggetto politico diverso e alternativo, nella proposta, rispetto agli altri.
 
Innanzi tutto i comunisti devono operare per ricostruire gli strumenti per un intervento dello stato e degli enti pubblici locali nella programmazione, gestione e direzione dell’economia. Per questo si opporranno ad ogni forma di privatizzazione dei servizi pubblici locali. Si batteranno per il ripristino della legalità ed il recupero dei fondamentali principi di trasparenza e di moralità nella politica.
I comunisti di terra jonica si proporranno come punto di riferimento per le lotte dei lavoratori, dei disoccupati e dei precari. In particolare si proporranno come sostegno politico alle iniziative della FIOM nella difesa dei diritti garantiti dai contratti e dallo statuto dei lavoratori in ogni realtà produttiva, continueranno a sosterranno le lotte dei lavoratori più esposti al precariato (come ad esempio i lavoratori dei call center) e si batteranno per la difesa del ruolo delle aziende pubbliche presenti sul territorio.
 
Un particolare impegno dei comunisti è necessario sulle politiche ambientali di questa provincia.
Nella lotta contro l’inquinamento industriale sarà necessario opporsi al conflitto che si sta generando tra coloro che lavorano nell’industria e coloro che per combatterne la prepotenza auspicano una deindustrializzazione del territorio. In quest’ottica bisognerà convincere i movimenti che i soggetti che possono determinare un cambiamento vero nelle politiche industriali anche in tema ambientale sono coloro che sono coinvolti in prima persona nelle fabbriche e che per primi ne subiscono l’avvelenamento.Occorre che la classe lavoratrice si faccia carico del problema costruendo un’alleanza che si saldi intorno al comune interesse, quello di una nuova qualità della vita, aprendo un fronte di lotta nella fabbrica e nella società civile, capace di affrontare il problema in termini di messa in sicurezza degli impianti inquinanti.
In terra jonica il partito si farà promotore di politiche locali che puntino alla rivalorizzazione dell’agricoltura. In questo campo sarà necessario costruire una piattaforma complessiva mettendosi subito al lavoro, incontrando le associazioni di categoria e le cooperative.
Grande attenzione dovrà essere dedicata al settore ittico sia per la grave situazione contingente che affligge il settore a causa della crisi ambientale sia per i ritardi atavici che la politica locale sconta nei riguardi di questo settore.
L’azione che comunisti dovranno svolgere ha necessità però, sia intermini strategici, sia in termini di forze in campo, di alleanze. Con chi costruirle nella provincia tarantina è all’ordine del giorno della discussione nel partito.
Bisogna guardare a quali alleanze costruire sia intermini elettorali che di governo nel territorio. Oggi siamo di fronte ad alleanze politiche nella provincia di Taranto preoccupanti. Il PD, sulla base dell’esperienza fatta alle elezioni provinciali, persegue equilibri politici spostati a destra in alleanza con l’UDC e addirittura IO SUD. IL PdCI non può e non vuole condividere questo tipo di alleanze perché questo significherebbe snaturare il proprio essere partito di classe.
A questo proposito le elezioni amministrative nella città di Taranto rappresenteranno un banco di prova. Di fronte ad una ipotesi di abbandono della città di Taranto nelle mani delle destre o (nella migliore delle ipotesi) ad alleanze politiche spurie guidate da personaggi che rappresenterebbero il ritorno dei poteri forti al comando della città, il PdCI della provincia di Taranto, all’interno del progetto politico della Federazione della Sinistra, è consapevole che, se equilibri politici più avanzati di quello attuale nella città non dovessero avere prospettive, sarà necessario ricucire intorno all’ultima esperienza amministrativa un’alleanza che però modifichi l’attuale approccio politico-programmatico. Sul fronte politico bisognerà chiedere al candidato sindaco di non accettare alleanze con forze provenienti dal centro destra e ripristinare un rapporto di confronto continuo e aperto con le forze politiche che comporranno la coalizione. Dal punto di vista programmatico per i comunisti che parteciperanno eventualmente ad una compagine di governo della città non si potrà prescindere da alcuni punti programmatici che partano da:
·     opposizione al progetto del San Raffaele del Mediterraneo utilizzando quelle fonti di finanziamento per un rilancio vero della Sanità Pubblica;
·     rinuncia al progetto della variante urbanistica nella zona salinella rilanciando invece l’edilizia popolare in un grande piano di recupero dell’esistente favorendo le progettazioni individuali a scapito degli interventi edilizi fatti dai grandi costruttori spesso figli della speculazione;
·      contrasto all’atteggiamento prepotente della grande industria costringendola a sottostare alle forme di controllo continuo e costante da parte degli enti locali delle emissioni e dei rilasci ambientali;
·     nessuna privatizzazione dei servizi pubblici, ma anzi rilancio di questi soprattutto nel campo dei rifiuti e della mobilità.
 
 
Federazione Provinciale P.d.C.I. Taranto










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