lunedì 30 settembre 2024


18/10/2011 07:55:07 - Manduria - Attualità

L’intervento dell’associazione “Amici del cane”

 
«Il randagismo, si sa, è un problema fin troppo diffuso, che mette a rischio tanto i cittadini, quanto gli stessi cani, che vivono in questa condizione non affatto facile. L’attenzione e l’indignazione dei nostri concittadini dovrebbe, infatti, essere rivolta non tanto alla presenza di questi cani, quanto alla sensibilizzazione contro la pratica incivile dell’abbandono».
L’associazione “Amici del cane” di Manduria interviene sulle recenti prese di posizione in merito alla presenza nella villa comunale di alcuni cani randagi.
«L’eccessivo allarmismo mal si addice alla nostra situazione: i cani presenti in villa appartengono ad un gruppo di animali che sono stati sterilizzati, vaccinati, identificati con microchip e rilasciati sul territorio, secondo le leggi regionali» sostengono gli attivisti di “Amici del cane”. «Non sono assolutamente abbandonati a se stessi, come erroneamente hanno creduto alcuni cittadini, in quanto sono giornalmente controllati e sfamati dai volontari delle associazioni animaliste presenti sul territorio. Sono animali sani, giudicati non pericolosi e per questo liberamente lasciati alla loro vita di strada. La loro presenza nei pressi della villa è occasionale ed è dovuta principalmente alla socievolezza e alla loro tendenza a stare con i bambini. Non si può certo avere la pretesa di rinchiudere ogni cane nel canile. Gandhi sosteneva che “la civiltà di un popolo si misura da come vengono trattati gli animali”».
Gli animalisti confutano anche la tesi che la presenza di questi randagi costituisca un problema di ordine sanitario a causa dei loro bisogni fisiologici.
«Questa situazione è dovuta per di più ai cani di proprietà. I randagi tendono, infatti, a espletare i propri bisogni lontano dall’area di stazionamento momentanea. Se, dunque, i cani randagi venissero rimossi dalla villa, il problema persisterebbe in quanto legato alla scarsa attenzione dei padroni di animali domestici. Sperando in una maggiore sensibilità collettiva, vogliamo far notare che la costruzione di un rapporto sereno con il cane, anche se di strada, passa per l’educazione di tutti, e può avvenire solo in un clima disteso e con la capacità di essere talmente civili e tolleranti, da riuscire ad accettare la presenza di altri esseri viventi attorno a noi».










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