lunedì 23 settembre 2024


18/10/2011 08:27:59 - Manduria - Politica

Gli altri sedici comuni del Consorzio Ato Rifiuti Ta 3 sono favorevoli. Solo Manduria si oppone

 
Un’altra emergenza ambientale si profila, all’orizzonte, per Manduria. Mentre ancora non si intravede una soluzione per la disputa in atto fra ambientalisti e Amministrazione da una parte e Regione Puglia dall’altra sullo scarico a mare delle acque affinate dal depuratore, ecco un’altra “minaccia” per questo lembo di territorio: il sopralzo dell’attuale discarica di contrada “Chianca”.
A pronunciarsi ancora una volta a favore del sopralzo sono stati, durante l’ultima assemblea generale dell’Ato Rifiuti Ta 3, tutti i comuni consorziati (ben 16), ad eccezione di Manduria, che ha votato contro il progetto più complessivo, che prevede, anche, la chiusura del ciclo del trattamento dei rifiuti, attraverso la biostabilizzazione dell’intera quota dei rifiuti indifferenziati in ingresso e il trattamento di selezione degli stessi; l’attivazione di una linea di produzione del cdr (il combustibile da rifiuti); la realizzazione di un impianto di compostaggio della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata e da sfalci di potatura e altri rifiuti verdi; la modifica e l’ampliamento di una linea di selezione e recupero di materiali derivanti da raccolta differenziata.
Non è la prima volta che l’assemblea dell’Ato di pronuncia favorevolmente al progetto. Lo aveva già fatto il 31 marzo dello scorso anno, ovvero poche ore prima che il sindaco Paolo Tommasino, appena eletto, giurasse e si insediasse formalmente.
La richiesta della società “Manduriambiente”, che ha realizzato e gestisce la discarica di contrada Chianca”, è legata all’anomalo smaltimento della frazione secca, che avrebbe dovuto essere conferita in altri impianti (inizialmente al termovalorizzatore di Massafra), per il riutilizzo (creazione di energia). Secondo “Manduriambiente” l’incombenza sarebbe dovuta toccare al Consorzio Ato Rifiuti Ta 3. Così, in effetti, non è avvenuto. Dopo qualche mese di prova (peraltro la frazione secca, così come arrivava a Massafra, non aveva le caratteristiche giuste per “bruciare” nel termovalorizzatore), “Manduriambiente” ha chiesto ai 17 comuni di essere ristorata delle spese di trasporto e di conferimento. Soldi che, da quel che ci risulta, non sono mai stati versati.
A questo punto la società che gestisce l’impianto di contrada “Chianca” ha iniziato a stoccare le ecoballe di frazione secca all’interno della propria discarica. Di questo passo le volumetrie si esauriranno molto prima (2012) del previsto (2016). Per “Manduriambiente”, pertanto, delle due, l’una: o si concede il sopralzo, oppure i 17 Comuni dovranno complessivamente pagare circa 23 milioni di euro per compensare i mancati guadagni.
A questo punto, per evitare la bancarotta, 16 comuni (Manduria escluso), preferiscono il sopralzo. Tanto i problemi ambientali sono di Manduria…










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