lunedì 23 settembre 2024


21/03/2009 06:44:53 - Manduria - Politica

Rino Giangrande: «Ecco come muoversi»

 
«La riunione dovrebbe tenersi prima di mercoledì prossimo, in quanto il 25 marzo costituisce il termine ultimo per inviare una raccomandante ai sensi dell’art. 10 della delibera AEEG n° 229/01, pagando, sempre entro quel termine, attraverso un bollettino di conto corrente postale, una cifra pari al consumo, verificato (e quindi giusto) di 0,90 centesimi di euro per metro cubo, o, altrimenti, una quota parte della bolletta pazza».
Rino Giangrande, presidente dell’Associazione Grande Salento di Avetrana, prende posizione sugli aumenti riscontrati nelle ultime fatture del gas. Ed invoca una riunione anticipata rispetto a quella convocata dall’Amministrazione per mercoledì 25 marzo, perché i cittadini rischierebbero di non fare in tempo a inviare la raccomandata, con modello già preparato e prestampato, all’Eni, in cui si dichiara di voler pagare solo il consumo reale. E, chiaramente, di dar seguito a questo impegno, pagando il consumo reale in metri cubi (e non con il metro di misura indicato nelle bollette) entro lo stesso giorno.
«La nostra associazione, che è composta da consumatori, ma anche di produttori di energia sostenibile, ha analizzato le bollette ed ha individuato alcune delle cause che hanno determinato le “bollette pazze”» sostiene Rino Giangrande. «Innanzitutto è stato calcolato un conguaglio su altri conguagli coincidenti con la bolletta più onerosa. Poi è stato applicato un aumento dell’8% sulla voce “Vendita quota variabile”. Ed addirittura un aumento del 45% sulla voce “Distribuzione quota variabile”. L’aumento di quest’ultima voce è, a nostra avviso, del tutto ingiusta».
Giangrande formula dunque alcune proposte.
«Nella prossima assemblea, il sindaco, interprete del malcontento che hanno determinato gli aumenti nelle bollette, deve scrivere al governo, ai parlamentari, all’AEEG e all’azienda affinché modifichino gli elementi che hanno generato questa situazione. Al governo, ai parlamentari, all’AEEG e all’Azienda deve essere rivendicato, ognuno per le proprie competenze, l’eliminazione dell’IVA al 20% (per un consumo di prima necessità, andrebbe applicata una aliquota più bassa); di passare la soglia del primo scaglione dagli attuali MJ 4000 a MJ 10.000 (equivalenti a circa 250 metri cubi); il conguaglio, poi, non deve essere calcolato nel periodo di maggior consumo, ma a fine anno termico (settembre-ottobre); deve infine essere consentito il pagamento dell’intero consumo suddiviso in quote omogenee nell’interno anno. I cittadini dovrebbero pagare solo il consumo reale, avvertendo, in tal senso, l’azienda. Chi la pertanto la domiciliazione bancaria del pagamento delle bollette del gas, deve interromperla entro il 25 marzo».










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