lunedì 23 settembre 2024


28/10/2011 12:52:42 - Manduria - Politica

L’intervento della Federazione della Sinistra di Manduria

 
«Il rischio di chiusura dei reparti di Ortopedia e di Ginecologia dell’ospedale di Manduria è un fatto gravissimo. Peraltro, contraddice le indicazioni del Piano di Riordino Ospedaliero, che individuava l’ospedale di Manduria come un nosocomio di livello intermedio. Di fatto, si tende, invece, a depotenziarlo».
Il sindaco Paolo Tommasino protesta vibratamente contro il rischio di chiusura di ben due reparti del “Giannuzzi”, rischio connesso all’impossibilità da parte della Regione Puglia di prorogare i contratti a termine.
«Ho incontrato nelle ultime ore i sanitari del “Giannuzzi” e ho sentito anche il direttore generale. A quest’ultimo ho manifestato le proteste della nostra comunità per quello che sarebbe un atto gravissimo e inaccettabile. Presto gli invierò una lettera dettagliata».
Per l’Ortopedia si sta cercando una soluzione. Per la Ginecologia non ci sarebbero alternative alla chiusura.
«Ormai non c’è più da fidarsi. C’è il rischio di iniziare con questi due reparti, per poi proseguire con lo smantellamento. Ma non accetteremo passivamente queste scelte».
Anche la Federazione della Sinistra di Manduria, intanto, esprime preoccupazione il rischio di un depotenziamento dell’ospedale di Manduria.
«Il mancato rinnovo dei contratti è fatto grave poichè si sostanzia nell’assenza di risorse umane (medici ed infermieri) che possano garantire la funzionalità dei reparti» ricorda Maria Calò, segretaria della Federazione della Sinistra di Manduria. «La distonia, che non può essere imputata a svista, tra le linee del Piano regionale di riordino ospedaliero che prevede un potenziamento dell’ospedale di Manduria e il mancato rinnovo dei contratti da parte della A.S.L., è incomprensibile e non è peregrina l’ipotesi che essa rientri in una strategia complessiva di progressivo depauperamento dell’ospedale di Manduria in favore di altre realtà. A questo punto la mobilitazione, anche a livello istituzionale, si rende necessaria e non certo per difendere un dato puramente territoriale, quanto per garantire il mantenimento di un servizio che si rivolge ad una collettività vasta che va ben oltre l’utenza manduriana. E’ indubbia, soprattutto in tempo di crisi economica, la necessità della razionalizzazione dei servizi, compreso quelli alla salute, ma è pure indubbio che non si può consentire di far passare per razionale l’eliminazione, ormai in atto, di un presidio che è territorialmente strategico. Con ciò, la Federazione della Sinistra di Manduria, pur assente dal Consiglio Comunale, ritiene doveroso» conclude Maria Calò, «il coinvolgimento dell’assise per affrontare il problema e per ribadire con forza la necessità di salvaguardare l’ospedale “Giannuzzi”. Nel contempo, si esprime solidarietà a tutti quei lavoratori dell’ospedale che corrono il grave pericolo di perdere il posto di lavoro».










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