lunedì 30 settembre 2024


02/11/2011 09:10:07 - Manduria - Attualità

E dopo i tagli, ecco le tante manifestazioni di protesta… Ma a che serviranno?

 
La scure dei “tagli” si abbatte nuovamente sul “Giannuzzi” di Manduria. Nonostante il Piano Sanitario Regionale, varato pochi mesi fa, indichi quest’ospedale come struttura di livello intermedio e come polo di riferimento per il versante orientale della provincia.
Dopo aver perso 30 posti letto con il Piano Attuativo regionale, ora, attraverso il Piano di Interventi connesso al piano di rientro della spesa sanitaria, deve subire la sospensione del punto nascita (Maternità) e del nido, con il conseguente accorpamento della Ginecologia presso il nosocomio di Grottaglie; poi la riduzione del personale infermieristico nella Pediatria Grottaglie-Manduria e il trasferimento al SS. Annunziata; nonché l’accorpamento dell’Ortopedia di Grottaglie-Manduria, con lo spostamento di medici.
Tutt’altro che la costruzione di un nuovo ospedale, attraverso il project financing, come era stato promesso lo scorso anno... Il “Giannuzzi” perde altri posti letto e altri reparti, a favore di un ospedale, quello di Grottaglie, che, secondo il Piano Sanitario Regionale, avrebbe dovuto subire un drastico ridimensionamento.
Le decisioni contenute nella delibera del commissario straordinario della Asl hanno inevitabilmente generato polemiche e critiche in città. Nella mattinata di venerdì vi sarà, nei pressi dell’ospedale, una prima manifestazione promossa dall’Amministrazione di Manduria, che sta per convocare anche una seduta di Consiglio intercomunale monotematica. Nel pomeriggio, alle 16,30, altra iniziativa, questa volta promossa dal “Comitato Pro Giannuzzi”, che, presso la chiesa di Sant’Antonio, incontrerà cittadini, associazioni e mondo dell’imprenditoria. Infine lunedì prossimo, alle 17,30, un’assemblea indetta dal Pd di Manduria “per ribadire la centralità territoriale dell’ospedale di Manduria”.
«Avevamo ricevuto, sino a qualche giorno fa, alcune rassicurazioni sul futuro del “Giannuzzi”» è la premessa del sindaco Paolo Tommasino. «L’intesa che andava profilandosi alla Regione verteva proprio sul salvataggio, in extremis, di reparti e posti letto, attingendo i fondi necessari, sino al 31 dicembre prossimo, da quelli stanziati per alcuni progetti pilota. Evidentemente non è stato più possibile stornare quei fondi e oggi ci ritroviamo con decisioni che non possiamo condividere, perché, peraltro, in netto contrasto con quanto stabilito proprio dal Piano Regionale sulla Sanità. Che senso ha, ad esempio, spostare chiudere Ginecologia a Manduria, quando la Regione sta spendendo dei soldi per ristrutturare il reparto? Non si può, poi, non tener conto che Manduria è al centro di tre province, serve una costa di ben 18 chilometri e non è bel collegata con il capoluogo di provincia».
Tommasino ha già inviato una lettera al commissario Scattaglia.
«A nulla serve la giustificazione che oggi tale ulteriore taglio sia legato ad altre e diverse impellenze di ordine economico e amministrativo» scrive Tommasino. «Si richiede pertanto un atto di responsabilità da parte della Direzione Generale, affinchè assicuri il ruolo e il funzionamento che lo stesso piano di rientro aveva individuato per l’Ospedale di Manduria, o reperendo i fondi necessari per garantire il personale necessario, o tagliando fondi per altri investimenti, o trasferendo il personale necessario da altri ospedali limitrofi».










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