lunedì 30 settembre 2024


11/11/2011 18:23:50 - Manduria - Attualità

«La tempesta passerà a partire dal 2012». Ma il Consiglio Comunale decide di votare all’unanimità la delibera con la quale si condivide la scelta della giunta di conferire il mandato ad un legare per impugnare l’atto

 
Due mesi di sacrifici inevitabili, in attesa che la “tempesta, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, passi”.
Le rassicurazioni del commissario straordinario della Asl jonica, Vito Fabrizio Scattaglia, non hanno convinto l’Amministrazione di Manduria, né i sindaci dei centri limitrofi. Benchè sia arrivato l’appello per un “momento di assunzione di responsabilità” e benché Scattaglia abbia pubblicamente garantito che, qualora sarà lui a scegliere i tre Punti Nascite per la provincia di Taranto (nel rispetto di quanto previsto dall’intesa fra Stato e Regioni), Manduria sarà nella terna, insieme al “SS. Annunziata” e a Castellaneta (scomparirebbe quindi anche quello di Martina).
Il Consiglio Comunale di Manduria, infatti, ha approvato all’unanimità una delibera in cui si condivide l’iniziativa della giunta di conferire un incarico ad un legale per impugnare l’atto del 31 ottobre scorso di Scattaglia e in cui si delega il sindaco a chiedere un incontro al Prefetto, al governatore Vendola, all’assessore regionale alla Sanità Fiore e allo stesso commissario straordinario della Asl al fine di trovare soluzioni alternative al depotenziamento del “Giannuzzi”.
Scattaglia, dopo aver ascoltato per quasi due ore gli interventi di sindaci e consiglieri presenti, ha innanzitutto chiarito che la paternità delle scelte (e quindi le relative responsabilità) è esclusivamente sua.
«Non ho ricevuto alcuna pressione da parte dei politici» ha affermato.
Poi ha cercato di giustificare queste scelte.
«Non avevo alternative» ha spiegato. «Il Punto Nascite è stato chiuso sia perché il reparto è interessato dai lavori di ristrutturazione (purtroppo c’è stato il fallimento della ditta appaltatrice, che è di Nola, con tutte le vicissitudini del caso)».
Dati alla mano, Scattaglia ha fatto anche notare come non più del 40% delle gestanti dei comuni del Distretto abbiano scelto, negli ultimi anni, il “Giannuzzi” per far nascere i propri figli. Le altre hanno scelto o strutture della stessa provincia, oppure strutture ospedaliere del resto della regione. Nel suo discorso, Scattaglia ha però anche onestamente ammesso che, dal 2007, il reparto, a causa dei lavori, è confinato in un’ala del piano in cui è allocata l’Ortopedia. Una situazione logistica assurda, all’interno di una struttura i cui deficit alberghieri sono evidenti ed eloquenti. Se poi si aggiunge il fatto che appena due medici (“e mezzo”, come ha detto lo stesso Scattaglia) hanno garantito, insieme al personale infermieristico, il servizio, è chiaro che il numero dei parti debba essere in flessione.
Il commissario, promettendo che Manduria sarà l’ospedale di riferimento per il versante (quando i lavori di adeguamento dei reparti saranno conclusi), ha indicato nel mancato arrivo delle deroghe per rinnovare il contratto ai lavoratori a tempo determinato la condizione che ha fatto scattare i provvedimenti.
«Ma dobbiamo iniziare ad abituarci ad un altro modello assistenziale, in cui la cura domiciliare deve avere più importanza del posto letto».










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