lunedì 23 settembre 2024


19/11/2011 09:36:26 - Manduria - Politica

Curri: «Abbiamo chiesto l’annullamento del parere favorevole alla VIA per l’inosservanza ad una prescrizione da parte dell’AQP»

 
Le trincee drenanti come soluzione alternativa allo scarico a mare delle acque affinate dal depuratore consortile, che risulteranno in esubero rispetto all’uso irriguo o all’utilizzo in impianti turistico-ricettivi o sportivi che dovrebbero sorgere in località Marina. Resta però la porta aperta, qualora i termini di avviamento dell’iter dell’opera pubblica potessero essere più elastici rispetto a quelli indicati (il 31 dicembre prossimo), ad individuare soluzioni, anche relative all’ubicazione dell’impianto, nell’entroterra, ovvero a non molta distanza della città di Manduria.
Ieri mattina il Consiglio Comunale di Manduria ha “sposato” la proposta formulata dai due tecnici incaricati dall’Amministrazione (il geologo Paolo Moscogiuri e l’ing, Carmelo Dellisanti), ma, su indicazione della minoranza, ha ancora una volta sollecitato la Regione Puglia a prendere in considerazione la rimodulazione del progetto.
«Che senso ha realizzare a 100 metri dal mare un impianto di depurazione che difficilmente servirà anche la costa?» si è chiesto il capogruppo del Pd, Gianni Vico. «Nessuno ha previsto le ingenti risorse per realizzare la rete fognaria lungo i 18 chilometri di costa di Manduria. Se la Regione Puglia manterrà fede all’impegno assunto dall’assessore Amati in quest’aula, quello, ovvero di prevedere un impianto di affinamento delle acque da utilizzare poi in agricoltura, perché continuare ad insistere sulla localizzazione lungo la litoranea del depuratore?».
A pochi giorni dall’operazione di esproprio dell’area di località Specchiarica (i geometri incaricati dall’Acquedotto Pugliese delimiteranno i lotti interessati il 27 novembre prossimo), l’Amministrazione si gioca le ultime carte per evitare lo scarico a mare, non voluto dalla comunità manduriana e da quelle dei centri del circondario.
«Non è affatto vero che, dal giorno della seduta del Consiglio Comunale in cui partecipò Amati, la nostra Amministrazione sia stata con le mani in mano» ha obiettato l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Curri, in apertura dei lavori. «In attesa che i due tecnici incaricati eseguissero i sopralluoghi e formalizzassero lo studio di fattibilità delle trincee drenanti in località marina, ho dapprima scritto all’assessore regionale Amati, in data 3 novembre, per richiedere un riscontro agli impegni che aveva assunto nella seduta di settembre del massimo consesso elettivo (impianto con l’affinamento delle acque e riutilizzo a fini irrigui delle acque sanificate), ma, ad oggi, non ho ricevuto alcuna risposta. Inoltre, su suggerimento del nostro legale, abbiamo chiesto al dirigente dell’Ufficio Programmazione VIA e Politiche Energetiche della Regione Puglia di revocare il parere favorevole di compatibilità ambientale per il progetto dell’Acquedotto Pugliese. In quel parere favorevole, infatti, vi erano delle prescrizioni. Con una di esse, l’AQP si impegnava a realizzare, entro sei mesi dalla data di notifica de provvedimento VIA, uno studio di fattibilità da sottoporre alle valutazioni del competente Servizio Tutela delle Acque. Il termine è ampiamente scaduto, ma non ci risulta che l’AQP abbia presentato lo studio di fattibilità. Inoltre il Comune sta appellando al Consiglio di Stato la sentenza sfavorevole del Tar».










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