lunedì 30 settembre 2024


22/11/2011 12:17:03 - Manduria - Attualità

Che fine ha fatto Manduria?

 
E’ vero che less is more, quando bisogna fare del minimalismo la nota chic in contrapposizione all’opulenza, ma quando è troppo è troppo.
Ormai si moltiplicano a dismisura gli accorati appelli, mica tanto, dei cittadini e dei tanti movimenti di quartiere a mezzo stampa o sui social network, o in qualunque modo possano far giungere la propria voce. Naturalmente il motivo è sempre lo stesso: salvare l’ospedale Giannuzzi, prima che diventi merce rara firmata Christie’s.
In realtà lo scontento del cittadino sign. Rossi preso a fac simile di chiunque altro, si amplifica sempre di più, quando si rende conto che l’unico esempio di modernità da quì in avanti saranno le Mura Messapiche, che, ben presto, saranno sostituite da dibattiti ad oltranza del talk show di casa nostra “Atlantide o Manduria chi è sparita prima?”, seguite da visite guidate tra le macerie del nostro comune da Mercurio contro, se si considera che la questione dello scarico a mare di materiale inquinante per il nostro mare è ancora aperta.
Insomma se la voglia di risparmiare è ogni giorno più impellente, spetta evidentemente a Manduria il primato nella top ten dei comuni virtuosi in fatto di tagli allo spreco, applicati alla lettera. Salute e salvaguardia dell’ambiente addio qui a Manduria, il cui patto con il diavolo deve essere costato un prezzo altissimo ai politici, se su questioni tanto importanti latitano, sapendo che mai faranno i conti con la cattiva salute, con una caduta imprevista, un parto difficile, che somiglierà a quello di Maria e Giuseppe in cerca di un posto in cui partorire senza essere mandati fuori, subito dopo, causa posti letti inflazionati.
Anzi alla luce di quanto accade, forse quella che era ritenuta la famiglia itinerante perseguitata dalla malagiustizia di Pilato per eccellenza nella storia dell’umanità, ora apparirà la meglio sistemata.
Ultima in ordine di tempo, la questione dell’accorpamento delle scuole di Manduria in ottemperanza alle leggi in vigore che limitano l’apertura delle scuole subordinata alla presenza di mille alunni, che ha infiammato gli animi all’indomani della diffusione del progetto di riorganizzazione didattica, se si pensa che la chiusura dell’Anna Frank, ora parte integrante della Marugj, ancora cova come il fuoco sotto la cenere.
Forse è il caso di cominciare a preoccuparsi davvero? Forse è il caso che qualcuno faccia davvero qualcosa, facendo appello al governo tecnico di fresca nomina, magari al Ministro Profumo, dal cui operato la classe docente si aspetta un trattamento in sintonia con il suo cognome, dopo i fetori del governo Berlusconi, o di qualche altro ministro per scongiurare che il prossimo televoto in onda Tv chieda agli Italiani di esprimersi a favore o meno della scomparsa di Manduria....
Ci toccherà forse chiedere asilo dopo le Colonne d’Ercole?
 
Mimmo Palummieri
 










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