lunedì 23 settembre 2024


27/11/2011 10:32:37 - Manduria - Politica

Finalmente un consigliere regionale che ha parlato senza peli sulla lingua: «Se Fiore, domani, non ci ascolta, io mi dimetto»

 
«La delibera del 31 ottobre della Asl di Taranto va revocata. Non possono essere i tecnici o la burocrazia a stravolgere l’offerta sanitaria da garantire agli utenti. Andremmo verso la macelleria sociale…».
Il consigliere regionale Pino Romano, responsabile della Sanità per la Puglia del Pd, è stato perentorio.
«Lunedì incontrerò l’assessore regionale alla Sanità Fiore» ha annunciato nel corso di un dibattito promosso dal Pd di Manduria, che si è svolto venerdì sera nella sezione di Uggiano Montefusco del partito. «Se non avrò garanzie su una precisa correzione di rotta sul modello della sanità da proporre in Puglia, non esisterò a dimettermi. Dobbiamo fermarci e programmare. Basta con la schizofrenia tecnica. Si punta a contenere la spesa sanitaria tagliando posti letto. Ma non è così che si raggiunge l’obiettivo: il personale, infatti, resta. Alcuni esempi? Abbiamo chiuso 18 ospedali in Puglia, ma a Massafra come a Mottola, a Ceglie come in tutti gli altri, il personale di quelle ormai ex strutture sanitarie c’è ancora. I tagli devono interessare altre spese. Ad esempio, occorre evitare i ricoveri inutili, che rappresentano la vera zavorra del sistema. Invece si vogliono tagliare altri 500 posti letto. La provincia di Taranto ha già dato tanto in termini di “tagli”. Non dovrebbe essere più interessata, perché l’indice dei posti letto per numero di abitanti è già inferiore a quello previsto».
Il consigliere Romano non è stato tenero neppure con i commissari straordinari.
«Hanno voluto i commissari manager. Possono andarmi bene, finchè non sbagliano. Poi bisogna chiedere conto delle loro scelte. Quella delibera del 31 ottobre della Asl jonica, a mio avviso, contiene scelte inappropriate, forzate. Saranno arrivate delle “indicazioni” in tal senso?».
Il responsabile regionale del Pd per la Sanità, nonché presidente della Commissione Regionale, ha poi fornito la propria interpretazione sulle reali motivazioni alla base dei tagli.
«E’ stato chiuso il Punto Nascita perché si registravano 300 parti all’anno e il 64% di essi erano cesarei, a differenza della media nazionale che è del 46-47%» ha affermato Romano. «Grottaglie, invece, registra 700 parti all’anno, con solo il 49-50% di parti cesarei. Ma non si può non tenere conto delle difficoltà del reparto del “Giannuzzi”, con pochi medici e con lavori strutturali in corso da anni. Come risolvere il problema? Il 60% dei posti letto assegnati all’ospedale di Grottaglie sono dedicati alle patologie degli anziani. E’ questa la sua vocazione e quella deve rimanere. Il “Giannuzzi” deve riavere il Punto Nascita e l’Ostetricia, come previsto dal PAL, ma il sistema materno-infantile deve essere messo in sicurezza con l’attivazione dei 6 posti della Terapia Intensiva Post Operatoria».
All’assemblea era presente anche il segretario provinciale del Pd, Francesco Parisi, il quale ha ribadito che «prosegue l’impegno del Pd jonico per la elaborazione di una nuova proposta politica sull’offerta sanitaria pubblica. Continuiamo a ritenere in una logica complessiva e non campanilistica, centrale e strategica la funzione del polo ospedaliero di Manduria. Con la prosecuzione dei lavori della Rianimazione non può che proseguire da parte di Asl e Regione Puglia un investimento verso il nostro nosocomio».










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