lunedì 23 settembre 2024


01/12/2011 10:57:29 - Manduria - Politica

Si tratta di un soggetto plurale, in cui confluiscono i nuovi Verdi insieme con tanti dei movimenti ambientalisti operanti sul territorio italiano da decenni e numerose reti civiche

 
«Accompagnata dagli slogan “Un’altra Italia è possibile” e “Svuotiamo gli arsenali, riempiamo i granai” (quest’ultimo mutuato da Sandro Pertini) la Convention che si è svolta a Roma il 26 e 27 novembre scorsi ha sancito la nascita di un nuovo soggetto politico, il cui nome, forse un po’ macchinoso, “Ecologisti e Reti civiche - Verdi europei”, è stato scelto per mezzo delle primarie che si sono svolte alla fine di Ottobre in tutte le piazze d’Italia.
Si tratta di un soggetto plurale, in cui confluiscono i nuovi Verdi usciti dal Congresso di Fiuggi del 2009 insieme con tanti dei movimenti ambientalisti operanti sul territorio italiano da decenni e numerose reti civiche, anch’esse molto attive soprattutto nel centro-nord (ma non mancano le ottime eccezioni , ad esempio quelle presenti in realtà degradate come le periferie di Napoli); ne fa parte anche un gruppo di sindaci, accomunati dall’impegno a cambiare i loro paesi attraverso la buona amministrazione, fondata innanzi tutto sul risparmio energetico, l’abbattimento delle fonti inquinanti, il non consumo di suolo, la riduzione dei rifiuti. 
Come si può evincere dai documenti programmatici approvati nel corso della Convention, il nuovo soggetto politico vuole essere la casa comune di tutti coloro che credono nella salvaguardia dell’ambiente come premessa per la fondazione di un nuovo umanesimo, in cui però l’esaltazione delle prerogative proprie dell’uomo non avvenga a scapito delle altre specie viventi; nell’uso democratico ed equo delle risorse; nella difesa ad oltranza della legalità; nell’allargamento dei diritti e della partecipazione, con il ricorso a forme sempre più diffuse di democrazia diretta; nella creazione di un sistema economico sempre meno legato a logiche sviluppistiche e invece compatibile con i ritmi di riproducibilità delle risorse della Terra.
Ma che cosa sono le reti civiche? Espressione diretta della società civile, esse accolgono quei cittadini che non accettano il ruolo di spettatori passivi nelle scelte che li riguardano da vicino, in particolar modo se incidono sul territorio e sul diritto alla salute, e si riuniscono per ottenere dalla politica che si uniformi a prassi trasparenti e democratiche.
Un altro pianeta (è il caso di dire) rispetto a Manduria dove, con l’eccezione di alcune promettenti realtà giovanili, i cittadini sembrano aver firmato alla politica una delega in bianco e una gattopardesca rassegnazione li induce ad atteggiamenti a volte autolesionistici. Che dire infatti di quanti addirittura gongolano del fatto che la manifestazione a Specchiarica del 27 u.s. non ha visto quella partecipazione di massa che gli organizzatori si aspettavano? Preferirebbero costoro avere a che fare con una massa di dormienti, piuttosto che con individui pensanti, dotati di senso critico? O l’impegno dei cittadini li spaventa, in quanto priva la politica di una parte della prerogativa decisionale che essa vorrebbe gestire in esclusiva?
Roma e Manduria sono sembrate molto distanti , il 27 novembre».
 
Cecilia De Bartholomaeis
Consigliere dei Verdi di Manduria










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