lunedì 30 settembre 2024


05/12/2011 11:39:18 - Manduria - Attualità

Il segretario provinciale del Siulp Antonio Digregorio: «Pur di portare a casa un risultato, gli agenti del Commissariato di Manduria vanno a lavorare a gratis quando il compenso a straordinario è terminato»

 
Se si vuole rendersi conto dello stato di salute della Polizia di Stato a livello locale e di come il personale in servizio presso il Commissariato di P.S. di Manduria è costretto ad operare. Se si vuol toccare più da vicino gli effetti determinati da una recessione economica che, di riflesso, in maniera inesorabile, ha coinvolto il nostro apparato incidendo sui capitoli destinati al Comparto Sicurezza, intaccandoli fortemente, al punto da rendere difficile l’operato dei poliziotti e tanto da ridurre i livelli di efficienza e funzionalità con rischi di pesanti ricadute sui cittadini, veri beneficiari del “bene sicurezza”.
Se si vogliono verificare quali siano gli strascichi deturpanti, della politica dei tagli determinata dall’uscente esecutivo di governo che con una furia mai vista si è accanita sulle forze dell’ordine, quasi volesse abbattere otre al debito pubblico anche le stesse Forze che giornalmente assolvono a compiti di sicurezza;
Insomma, se si vuole scrutare “la causa e l’effetto” a cui siamo purtroppo giunti, quale esempio calzante, invitiamo a portarvi nel Salento settentrionale in cui sorge il centro più a sud della provincia jonica: Manduria, nota quale Città dei Messapi e del Primitivo. Centro in cui, da oltre 50 anni, sorge uno storico Commissariato di Polizia fortemente ambito dalla comunità locale e dalle istituzioni. Un Commissariato che attraverso la dedizione e la professionalità dei suoi uomini, nonostante le numerose difficoltà riscontrate, continua ad interpretare al meglio e rispondere alle esigenze e alla costante richiesta di sicurezza del luogo.
Il SIULP, con la sua ultra trentennale esperienza e per il riconoscimento che gli deriva dalla sua categoria, si sente fortemente avocato a trattare le problematiche del caso e si sente deputato a chiamare in causa l’Amministrazione, allorquando si registrano situazioni oramai insostenibili che pongono il Commissariato di Manduria, verso l’ORLO di un COLLASSO. E da quest’ultima ci aspettiamo risposte concrete.
A rimarcare tale contesto, sono prima di tutto i professionisti che operano in questo avamposto che qualche giorno fa, nel corso di una nutrita e sentita assemblea indetta dal SIULP di Taranto, presieduta dal veterano Giacomo Cerfreda e dal neo Segretario Generale Provinciale Antonio Digregorio, hanno voluto esternare il loro disappunto e rappresentare le pesanti difficoltà operative a cui soccombono. E noi, abbiano raccolto e condiviso la loro “mortificazione” verso un problema che di giorno in giorno rischia di aggravarsi.
Un commissariato al cui interno si riscontra una ormai cronica carenza di organico, nonostante ad attestare il contrario, falsandone il risultato, vi è una arcaica pianta organica - che aspetta di essere revisionata - redatta in base alle esigenze di un tempo e che non rispecchia in nessun modo sia il reale bisogno di una maggiore sicurezza sul territorio che l’attuale utilizzo del personale. Professionisti del settore ai quali viene prospettata una organizzazione del lavoro fin ora basata su soluzioni precarie ed estemporanee che a volte incidono e comprimono persino le norme che regolano di diritto il rapporto di lavoro tra parte datoriale e gli stessi operatori. Un organico proporzionalmente inadeguato rispetto agli attuali carichi di lavoro.
Risulta insufficiente persino l’attuale monte ore dello straordinario, a cui, giornalmente si è costretti a far ricorso per rendere più efficiente e più proficua nel risultato finale, l’attività di polizia giudiziaria, amministrativa ovvero per far fronte alle diverse esigenze operative della Squadra Volante e di tutto il personale.
E’ quest’ultima è una nota veramente dolente che evidenzia forti limitazioni sul piano gestionale, nonostante gli sforzi fin ora profusi nell’ambito della Polizia Investigativa, sforzi, è bene dirlo, motivati esclusivamente dal senso del dovere, sacrificio e abnegazione (caratteristiche tipiche del poliziotto che pur tuttavia sono in via di esaurimento,,,) e non certo da altri incentivi…, hanno portato a risultati di cui tutta la comunità ne và fiera. 
Uomini e donne di quel Commissariato che nel pagare sulla propria pelle, l’adozione di una sciagurata politica dei tagli, nell’espletare la propria attività, continua a trascurare i propri affetti personali, le propri famiglie, in cambio di un risultato che per il momento, vede lo Stato imporsi sulla criminalità.
E come se non bastasse, a far fronte ad una intensa attività di Polizia Giudiziaria che nel suo rovescio annette importanti responsabilità verso la Magistratura che delega imponendo una “tempistica” a cui nessun investigatore può mai sottrarsi, vi è la condizione quasi estrema di chi, pur di portare a casa un risultato, viene a lavorare a gratis, quando il compenso a straordinario è terminato oppure non bada se è domenica o un’altra festa dove, al contrario, altri lavoratori riposano. Con una metafora potremo dire che il personale, è ormai come quel limone che viene spremuto al massimo tanto che qualcuno pretende pure di spremere i suoi noccioli !! 
Una condizione da parte loro non più sostenibile, poiché, è subentrata una sorta di delusione e anche un po’ di rabbia. A noi sembra che il Commissariato di Manduria - come tutti gli avamposti di periferia – sia stato completamente dimenticato: come quel figlio che si vede abbandonato dalla propria madre. Un clima che dà l’idea di come manchi quella serenità necessaria per meglio assolvere ai compiti assegnati, tenuto conto che il territorio manduriano, con un hinterland così esteso che confina con le provincie di Brindisi e Lecce, ciò malgrado registra una densità delinquenziale che lambisce - e non poco - profili di criminalità organizzata.
Nonostante le difficoltà fin d’ora descritte, vale la pena ricordare che la dedizione e il continuo sacrificio degli uomini e delle donne di questo Commissariato, di recente, a seguito di una minuziosa attività di indagine, ha portato alla nota operazione denominata “SCACCO alla TORRE” per la quale, la Distrettuale Antimafia di Lecce, ha emesso numerosi provvedimenti di custodia cautelare in relazione al reato di associazione delinquenziale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e di banda armata, dimostrando che vie era un sodalizio tra esponenti del territorio manduriano con quelli della Sacra Corona Unita, per i quali, nel processo della Corte d’Appello, nel 2010 sono stati emesse condanne per un totale di tre secoli e mezzo di carcere. E questa operazione, basterebbe di per sé a fra riflettere gli addetti ai lavori !! Ma andando avanti così, quanto altro succo uscirà dal limone ?  
Vi sono poi questioni legate ad una carenza logistica, anch’essa ormai cronica, dove la mancanza di auto di servizio, rende l’idea di come vada alla deriva la così detta efficienza della nostra attività di Polizia, figlia di quella congiuntura negativa del nostro Paese che attraverso la “legge del taglione”, ha portato ad investire poco, anzi niente. Grave errore.
Basti pensare che sul territorio di Manduria, si è costretti ad operare sempre con la stessa auto. Una Volante che non conosce soste di marcia poiché impegnata in tutti turni sia diurni che notturni, considerato che la seconda autovettura è ferma per un guasto alla meccanica. E chissà quando sarà riparata, visto che i fondi necessari alla manutenzione delle auto scarseggiano. E intanto se si fermasse anche l’unica Volante, ormai sottoposta a logorio incessante, verrebbe meno, la prevenzione, il controllo del territorio e il pronto intervento a giusta ragione richiesto dal cittadino. Altro che efficienza e funzionalità.
Questo è il quadro attuale. Una situazione che fotografa il nostro stato di salute. Certamente, il Commissariato di Manduria, non è l’unico a registrare questi deficit poiché, nel complesso e più in generale, non esistono al momento “isole felici”. Come a dire che se “Atene non piange Sparta non ride”. Vale per la Questura di Taranto come per altri sedi sparse sul nostro territorio nazionale. Vale anche per gli altri Commissariati di provincia come Martina Franca e Grottaglie, alle prese, con una miriade di criticità che di certo rendono difficoltoso e oneroso il nostro lavoro in questi posti.
Alla luce della nostra denuncia, il SIULP di Taranto, sindacato maggioritario, si attende risposte concrete dalla nostra Amministrazione che per le ragioni fin qui delineate, evidenzia difficoltà gestionali. Siamo sicuri che l’esperienza e le qualità riscontrate dal Questore di Taranto Enzo Mangini, porteranno a ridisegnare una linea comune su cui poter lavorare per valorizzare la nostra categoria e per meglio rispondere alle esigenze della comunità. Attendiamo fiduciosi autorevoli interventi.  
 
Il Segretario Generale Provinciale
Antonio Digregorio










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