lunedì 23 settembre 2024


14/12/2011 11:39:53 - Manduria - Politica

L’importanza di evitare lo spreco delle acque affinate

 
«E’ estremamente importante che ci si orienti verso un possibile riuso degli effluenti degli impianti di depurazione in agricoltura. Nonostante il parere negativo del Consiglio di Stato, l’assessore Amati sembra orientato a riconfermare il suo impegno al riuso delle acque in agricoltura. Il problema è di vitale importanza, se si pensa alla necessità di non sprecare portate dell’ordine di 10-15 metri cubi al giorno, riversando in mare una risorsa idrica aggiuntiva di estrema necessità per il territorio manduriano».
Il coordinatore del Fli di Manduria, Mario Del Prete, indica la strada da seguire nella disputa sul conferimento dei reflui affinati del depuratore consortile di Manduria e Sava.
«Sull’argomento riguardante l’affinamento, la disinfezione e il recapito degli effluenti degli impianti di depurazione è in atto un gran parlare, che mescola in modo disordinato e spesso fuorviante alcune visioni opportunistiche della politica con soluzioni più aderenti a quelli che sono i canoni tecnico-scientifici» premette Del Prete, ordinario di Geologia presso l’Università di Potenza. «E’ proprio questa confusione che non permette alla gente di avere un quadro chiaro delle soluzioni più convenienti per la comunità.
I processi di affinamento e disinfezione sono molteplici e via via più costosi. Si può persino arrivare ad acque potabili (come per esempio a Londra, dove le acque del Tamigi vengono affinate fino alla riutilizzazione potabile).
E’ evidente che i costi di affinamento dipendono dalla natura dell’effluente da trattare e dai livelli di depurazione. In molte zone costiere pugliesi sono già previsti, e in via di attuazione, scarichi mediante condotte sottomarine di effluenti provenienti da affinamenti relativamente poco costosi e comunque non nocivi agli ambienti marini di recapito, tenendo conto soprattutto della capacità di diluizione delle correnti marine precedentemente studiate.
In Puglia però tutti sanno che si va verso l’impoverimento delle falde acquifere per l’emungimento continuo e anche sproporzionato, specie della falda carsica principale, con tendenza nel tempo a processi irreversibili di contenuto salino che porterebbero a condizioni drammatiche della nostra principale risorsa che è l’agricoltura.
Lo scenario conseguente può portare a fenomeni di desertificazione, come sta già avvenendo nella zona del tavoliere di Foggia.
Ecco perché fondamentale il riuso a fini irrigui delle acque affinate. Esiste già una rete irrigua che va ammodernata» conclude il coordinatore del Fli di Manduria. «Esistono siti di conferimento e di stoccaggio come vecchie cave abbandonate. Cosa si aspetta a discutere e ad approfondire queste soluzioni?».










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