lunedì 23 settembre 2024


17/12/2011 12:25:33 - Manduria - Politica

I maggiori rappresentanti regionale del Pd si sono soffermati sulla manovra Monti e sul futuro dell’Italia

 
«La manovra economica era necessaria per salvare l’Italia. Il Pd ha contribuito a migliorarla. Ma per il futuro attendiamo misure che possano incidere ancor di più sullo sviluppo, come ad esempio le liberalizzazioni. Inoltre bisogna chiedere un sacrificio ancora maggiore a chi possiede grandi patrimoni. Se così, in futuro, non sarà, si potrà andare anche al voto».
Nicola Latorre, vice capogruppo al Senato, ha riassunto così la posizione del Pd in questa fase delicata della vita politica italiana. L’occasione è stata fornita dall’attivo provinciale del Pd, ospitato dall’aula consiliare di Manduria, cui ha fatto seguito l’inaugurazione della nuova sede del partito a Manduria.
I lavori sono stati introdotti dal segretario della sezione manduriana del Pd, Emiliano Pacifico, al quale è spettato il compito di lanciare gli spunti per gli interventi dei relatori che si sono susseguiti.
«Quella che stiamo vivendo è una fase nuova del nostro Paese, dopo un ventennio, quello dell’era-Berlusconi, che si è rivelato un tappo per la democrazia, per la crescita e per lo sviluppo» ha affermato il segretario provinciale del Pd, Francesco Parisi. «Si tratta di un cambio di passo. La nostra scelta di sostenere Monti è un atto di responsabilità, ma anche un atto d’amore per il Paese. La manovra? E’ stata indubbiamente sofferta. Da un lato non ci ha soddisfatto: avremmo voluto che fossero stati più colpiti coloro che hanno dei redditi alti».
Perplessità sulla manovra varata da Monti, in particolare sulla prima stesura, sono estate espresse anche dal presidente della Provincia, Gianni Florido.
«Sarebbe stata di una iniquità insopportabile la mancata indicizzazione delle pensioni superiori a 980 euro» ha dichiarato Florido. «Per fortuna siamo riusciti a migliorare questo intervento. Sono poi stupefatto che il Governo abbia ceduto sulle liberalizzazioni. Tutte le caste e tutte le lobby sono scese in campo e il Governo ha fatto dietro front. Così come non condivido la scelta di sopprimere le Province, organo a suffragio universale. Otto Province dovevano andare al voto in primavera, ma ora non potranno farlo più. L’ultimo che ha soppresso degli organi di rappresentanza, fu, nel 1927, Mussolini… Dove stanno gli interventi di crescita, poi, nella manovra? Servirebbe la lente di ingrandimento per individuarli… Questa è una fase delicatissima della democrazia. Mi aspetto idee, programmi e una politica fatta da gente che ha competenza».
Ha preso poi la parola il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi.
«E’ finalmente finito il regno del “bunga bunga”, che ci ha portato sull’orlo del precipizio» ha preso atto Blasi. «Quello di Monti non è il Governo del Pd. Non è stato facile preferire Monti alle elezioni anticipate. Ma il rischio era grande. Il nostro ruolo è ora quello di approntare un modello nuovo di sviluppo. Non potevamo esimerci di indicare gli aspetti sbagliati della manovra, buona parte dei quali sono stati corretti grazie al nostro intervento. Il futuro? Puntare sui giovani e sulla loro formazione politica».










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