lunedì 30 settembre 2024


23/12/2011 15:02:59 - Manduria - Attualità

Il 5 gennaio l’immissione in possesso della particella interessata dal progetto di ripascimento delle dune

 
Il 5 gennaio prossimo l’Aquedotto Pugliese procederà alla immissione in possesso anche della particella di terreno di località Specchiarica che era interessata dal ripascimento dunale. Progetto del Comune di Manduria e delle Riserve Naturali, finanziato dalla Regione Puglia. Nell’area in cui si sono spesi, ovvero, dei soldi pubblici per ripristinare l’habitat naturale, in futuro passeranno le condotte sottomarine che porteranno i reflui affinati del depuratore al largo del mare adiacente.
Nella nuova comunicazione ai proprietari dei lotti interessati dal passaggio tronchi che dovrebbero collegare il depuratore con la costa, l’Acquedotto Pugliese, forse forte delle ultime sentenze favorevoli, usa addirittura la “voce grossa”.
Innanzitutto bacchetta il Comune di Manduria.
«Come ben noto al Comune di Manduria, con un decreto del Commissario Straordinario del 2009, i lavori del depuratore sono stati dichiarati urgenti, indifferibili e di pubblica utilità, apponendo, al contempo, anche un vincolo preordinato all’esproprio sulle aree destinate» si legge nella comunicazione. «Sicchè l’area risultava assolutamente indisponibile nei confronti di terzi, sia pubblici che privati, e per finalità distinte da quelle di pubblica utilità per le quali era in procinto di essere espropriata. Con la conseguenza che eventuali interventi di ripristino della struttura dunale dovevano essere richiesti e concessi dalla Regione Puglia, titolare del potere ablativo, ad AQP, suo delegato all’esercizio delle potestà espropriative, e non già ai privati proprietari, come al contrario erratamente operato dall’Ente Gestore nel dicembre del 2010».
L’Acquedotto Pugliese ricorda, inoltre, di avere già ricevuto l’ok ai lavori sotto osservanza di rigide prescrizioni, cui si atterrà in fase di esecuzione, incentrate anche al rigoroso rispetto della struttura dunale. Ci si chiede, però, che senso ha avuto spendere dei soldi per ripristinare le dune di una zona costiera, limitrofa all’area delle Riserve Naturali, in cui sarà interdetta sinanche la balneazione.
L’AQP precisa che la zona sarà interessata da un tratto della condotta sottomarina, che “potrà avvenire attraverso una macchina spingi tubo, non ritenuta lesiva della integrità della struttura dunale e perfettamente compatibile con le limitazioni riportate nel Regolamento del Parco per la zona B”.










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